Tour de France, i Pirenei emettono il primo verdetto: Basso c’è, Contador no

Luz Ardiden. Era tappa da sentenze quella odierna, con 211 chilometri buoni per fugare dubbi, misteri, carte nascoste. Ed è stata quantomai prodiga di indicazioni la frazione da Cugnaux a Luz Ardiden, primo vero arrivo in salita, primo arrivo sui Pirenei, primo giudice di questo Tour 2011. Basso, Evans, i fratelli Schleck, Cunego, Voeckler: promossi con il massimo dei voti. Alberto Contador: rimandato. Bocciati tutti gli altri pretendenti alla vittoria, da Gesink e Leipheimer a Kloden, chi più chi meno non al meglio della forma causa ammaccature varie e sfortuna che anche oggi ci ha visto benissimo a bersagliare il team Radio Shack. Ha vinto Samuel Sanchez, partito nel momento buono per riprendere i fuggitivi di giornata Geraint Thomas e il francese Roy, ultimi ad alzare bandiera bianca dopo che erano evasi al chilometro 2, quando davanti c’erano ancora La Horquette, Tourmalet e Luz Ardiden da mettere sotto le ruote. Coraggiosi gli altri avventurieri di giornata: Perez Moreno (utile in funzione Samuel Sanchez nelle prime rampe dell’ultima ascesa), Gutierrez, Kadri, Mangel. Samuel Sanchez che si è portato lungo i 13 chilometri di ascesa verso Luz Ardiden un altro dei contrattaccanti partiti dal gruppo principale quando l’azione dei fuggitivi della prima ora era ormai in esaurimento: Vanendert, compagno di Gilbert, con il belga che ha provato l’allungo nella discesa del Tourmalet ma è stato respinto dalla salita. Fin qui la cronaca per la vittoria. Ma i verdetti attesi erano altri. Contador non incanta e non vola (almeno per adesso), anzi, accusa un ritardo di 13″ da un effervescente Basso, un intelligente Evans, uno splendido Cunego e un incerto ancora Schleck, quello che dovrebbe vincere questo Tour: Andy. Già, perché l’altro lussemburghese viaggia con il passo di chi corre la Grand Boucle come se dovesse vincerla. I giochi e i verdetti si concentrano in 4500 metri, gli ultimi verso l’arrivo. Dopo che un immenso Smyzd ha sfrondato i rami secchi di un gruppo tirato prima dai Leopard e poi da qualche uomo di Contador, ma è stato il gregario di Basso – mancato pesantemente al Giro a servizio di Nibali – a sgretolare il plotone, forte di una ventina di unità e riprendere uno a uno i fuggitivi, lasciandone solo due avanti: Samuel Sanchez e Vanendert. Quattromilaquattrocento all’arrivo, si alza sui pedali, allunga per saggiare la reazione degli altri: è Andy Schleck, che inaugura la morsa lussemburghese dentro la quale sfinire Contador, che risponde. Centro metri, che fanno 4300 all’arrivo, stavolta parte Franck e chiude Basso, attento e sveglio di gamba. Appena 500 metri e la macchia bianco verde parte, ma sulla ruota di Basso si riportano i migliori, tra cui Cunego che regge l’andatura. A godersi lo spettacolo è Cadel Evans, che può permettersi di osservare il gioco tutti contro Contador. Gli scatti si susseguono, con un secondo tentativo di Franck Schleck, che non è ancora quello buono, ma serve a far rispondere ancora Contador. Ai duemilanovecento dall’arrivo l’allungo decisivo: Franck Schleck parte e stavolta non risponde nessuno. Il lussemburghese prende il largo mentre dietro restano Evans, Basso, Cunego, Contador, Andy Schleck e a sorpresa un coriaceo Voeckler, che manterrà la gialla a fine tappa. L’ultimo chilometro è un guardarsi tra i big, che capiscono che lo spagnolo non ne ha per fare il vuoto e allora attaccano in massa. Chi ottiene il massimo con il minimo sforzo è Cadel Evans, quinto dietro a Basso ma protagonista con Ivan del forcing nel momento decisivo, quando si accorgono dal gruppetto che Contador soffre a causa del ginocchio e un’occasione così va presa per andare a tutta: 13″ guadagnati sul traguardo che si aggiungono ai 101 già in cassaforte per Evans prima della tappa odierna. Splendido Cunego che ha dimostrato di poter tenere i migliori anche su salite lunghe, adesso serve la conferma domenica, dopo tre tappe d’alta montagna. Ancora coperto Andy Schleck: ha mandato il fratello in libera uscita senza esporsi in prima persona e in maniera decisiva. Consistente Ivan Basso, è apparso pronto di gamba a rispondere ai vari attacchi, toccherà anche a lui esporsi in prima persona quando arriverà il momento, con la forza di poter contare su uno Smyzd in formato Giro 2010. Domani arrivo a Lourdes, con l’Aubisque da scalare ma distante dall’arrivo: una visita al santuario insieme ai Radio Shack dovrebbe farla anche Alberto Contador, chissà che non sistemi i problemi al ginocchio; viceversa, l’impresa della doppietta Giro-Tour nello stesso anno è al momento assai compromessa.

Fabiano Polimeni

Ordine d’arrivo
Sanchez
Vanendert
Franck Schleck
Basso
Evans
Andy Schleck
Cunego
Contador

Exit mobile version