Bici in sacca e via, direzione Umbria. E’ partita così l’avventura della formazione bagnarese del Team Randazzo al Tour dell’Umbria, gara a tappe di rilievo nazionale che ha visto un parco partenti importante, un palcoscenico sul quale confrontarsi e mettersi in evidenza. E si è messo in grandissima evidenza, nella corsa organizzata dall’ente Udace, Gianluca Vizzari. Il talento della formazione bianco verde, capitanata dal presidente-corridore Antonino Randazzo, ha concluso al secondo posto della classifica generale la corsa umbra. Ma soprattutto ha battagliato e si è messo in luce, come nella tappa odierna, ultima frazione di 69 chilometri sul circuito di Giardini Thebris a Ponte Felcino. Al via dell’ultima tappa il giovane reggino si trovava nella top ten, al settimo posto. Risultato comunque valido, ma non è tipo da accontentarsi Vizzari. «Ho attaccato per vincere la tappa oggi, volevo lasciare il segno con una vittoria», racconta al telefono mentre è sulla via del rientro con la squadra e il sostegno del papà. La tappa, per pochissimo, gli è sfuggita di mano, con Euprepio Calò – pugliese del team Sistem – che ha avuto l’ultimo colpo di pedale per vincere lo sprint a cinque, dopo che è stato proprio Vizzari l’iniziatore della fuga buona che ha portato all’arrivo Casagrande, Vidoni, Bianchi, oltre ai due protagonisti che si sono contesi la vittoria di tappa. Grazie al piazzamento nell’ultima frazione, è arrivato il secondo gradino del podio nella classifica generale e in quella di categoria. «Non sono contento, visto che avrei potuto vincere la classifica generale e quella della mia categoria se fossi riuscito a vincere lo sprint», spiega Vizzari. Una gara dura, cinque tappe dove non puoi permetterti defaillances se vuoi ben figurare e ambire alle posizioni nobili della generale. E sta qui la difficoltà maggiore che Gianluca ci spiega aver trovato nell’esperienza in terra umbra: «Innanzi tutto si corre su tappe più lunghe di quanto non avvenga nelle gare che solitamente facciamo in Calabria, qui si è corso su distanze di quasi 80 chilometri. E con le tappe una di seguito all’altra è fondamentale il recupero: meglio recuperi le fatiche del giorno prima, più possibilità hai nella tappa successiva. La frazione più dura è stata la quarta, proprio perché ho accusato un po’ di stanchezza; ecco, se devo trovare qualcosa su cui migliorare è la capacità di recuperare gli sforzi su più giorni».
Infine, diverso anche il modo di interpretare la corsa. «Riesci a correre meglio, senza guardarsi troppo, c’è meno controllo», conclude Vizzari. Ci sarà anche meno controllo, ma alla fine devi avere forze e gambe buone per fare la differenza, come è riuscito a fare la punta di diamante del Team Randazzo: un dettaglio tutt’altro che di secondo piano.
Ma in Umbria non è mancato il presidente-corridore, Antonino Randazzo. Il bagnarese si è ben comportato, nonostante nell’ultima frazione odierna sia stato rallentato da un problema meccanico ai meno 25 dal traguardo. «Sono soddisfatto in parte, oggi mi è andata male per un guasto meccanico e mi sono dovuto fermare, però sono contento» racconta Antonino. Per lui l’esperienza umbra si conclude con un dodicesimo posto nella generale e un secondo posto nella classifica di categoria. In più, la soddisfazione di aver fatto un gran tempo nella cronoscalata, dove ha concluso al terzo posto. Ma se gli chiedi qual è stato il momento più bello, oltre al risultato della crono, Randazzo non ha dubbi: «Certamente quando sono andato in fuga con Colagè». Ecco, per chi non è addetto ai lavori, trattasi di Stefano Colagè, ex professionista dal 1985 al 1998: un bel compagno di fuga, non c’è che dire.
Il Giro dell’Umbria 2011 se l’è aggiudicato, per appena un punto di vantaggio su Gianluca Vizzari, il ciclista umbro Fabrizio Ferri (Hotel Ristorante GGMP), terzo posto per Tommaso Elettrico. Dopo la bella prestazione sul palcoscenico nazionale, adesso si torna sulle strade calabresi per il finale di stagione dell’attività agonistica, con l’obiettivo di essere ancora protagonisti.
Fabiano Polimeni
Foto © Massimiliano Pizzolato – Ciclonews.it