F1: Gp Ungheria. Button vince una gara pirotecnica, Alonso agguanta il podio

di Fabiano Polimeni

Budapest (Ungheria). Fortuna che nel box McLaren c’è quell’inglese che usa la testa. Quello che non fa saltare sulla sedia per le ruotate nei primi giri. Quello che non dà spettacolo per una quarta piazza. Quello che non va in testacoda, se ne frega di chi sta in pista, riparte, sconta la penalità e nonostante tutto arriva ai margini del podio. Insomma, fortuna che c’è Jenson Button in McLaren, uno che vince le gare sapendo gestire al meglio la fase tattica. Poi, per gli appassionati, per chi vuole stare incollato alla tv nonostante il caldo estivo (italiano), fortuna che c’è Lewis Hamilton. Hamilton che è stato il mattatore del gran premio d’Ungheria, costellato di sorpassi, pit-stop, condizioni meteo variabili – con buona pace delle previsioni e delle attese che avevamo per una gara nel caldo torrido, storicamente souvenir in questo periodo dell’anno a Budapest -. Chi fa la valigia puntando alle vacanze in assoluta serenità è Vettel, a cui sta bene che ci siano questi due tipi: il tedesco poteva rimetterci ancora dei punti nei confronti dei più “immediati” inseguitori – anche se per intenderci sono sempre a distanza siderale, come voler sfidare Tiger Woods partendo a handicap -. Invece, agguanta il secondo posto sul podio e manda Webber a meno 85 punti. In Ferrari è podio grazie agli eventi e grazie a un Alonso che ha fatto il massimo, andando spesso oltre il limite, dove ha trovato qualche errore e rischio, con delle condizioni che a tratti hanno avvantaggiato (e a tratti penalizzato) la Rossa. Bene nelle prime fasi, con l’asfalto viscido, dove contava avere sensibilità fuori dall’ordinario per andare a tutta nelle curve dell’Hungaroring, bagnate quel poco che basta per partire con le intermedie mai provate nel week end: tutti al buio, per vedere cosa accade senza riferimenti. Ma l’asfalto via via meno bagnato, le gomme slick che non lavorano a dovere per tutto l’arco di uno stint – un azzardo necessario che non ha pagato – hanno restituito, grazie a un incrociarsi di circostanze, il massimo ottenibile oggi: terzo posto e bene così. Dietro i big, i complimenti vanno a Di Resta e la Force India, bravi a chiudere settimi davanti a Buemi, autore di una rimonta dal fondo dello schieramento e in grado di mettersi alle spalle Rosberg e il compagno di squadra Alguersuari, decimo.

La gara. Al via Vettel manteneva la posizione in testa davanti alle due McLaren, con le Ferrari penalizzate nella trazione dopo la prima curva e costrette a lottare con le Mercedes. Primi giri con Hamilton a insidiare la leadership del campione del mondo, strappata alla tornata numero 5 per involarsi in testa con un ritmo irraggiungibile per chiunque. Vettel che ha messo in mostra gravi problemi di trazione e aderenza sull’asfalto viscido, mentre Hamilton ha rischiato, è stato aggressivo e ha materializzato la superiorità McLaren. Anche Button nelle prime fasi ha insidiato Vettel, prima del pit per montare le gomme slick al decimo giro, con Webber (7° fino ad allora) ad azzardare per primo il cambio. Dopo la girandola di cambi gomme, le due McLaren andavano in testa davanti a Vettel e Webber, con Alonso a tratti molto veloce con le gomme supermorbide, prima di soffrire un decadimento nei tempi. Al 25mo giro va arrosto Heidfeld, con la fiancata che prende fuoco dopo un pit più lungo del solito: scarico di sinistra che manda in fiamme la fiancata appena uscito dalla pit-lane e ritiro pirotecnico per il tedesco. La gara di Alonso si decide al giro 36: dietro Webber anticipa di qualche giro la sosta, montando però ancora le supermorbide, mentre gli altri monteranno le morbide (tranne Hamilton). Gomme supermorbide che non garantiscono la costanza della prestazione lungo tutto lo stint, così Vettel supera in pista Alonso che fa appena 11 giri prima di tornare ai box e montare le morbide, buone per andare fino al termine. Intanto, cade qualche leggera goccia di pioggia sull’Hungaroring e Hamilton fa il primo grave errore della corsa: testacoda nella lenta chicane e rientra in pista senza far sfilare il gruppo. Verrà penalizzato con il drive through e addio alla gara. Button passa in testa davanti al compagno di squadra, lottano per due tornate, fino al giro 52 quando Hamilton e Webber perdono la bussola e montano le intermedie, con l’asfalto che non era ancora bagnato al punto da giustificare le gomme intermedie. Vettel e Alonso ringraziano, diretti verso il traguardo senza più soste da effettuare, mentre Webber e Hamilton si trovano in lotta, con l’australiano davanti all’inglese. Due errori, uno di guida (il testacoda) e l’altro strategico (il pit con le intermedie), ma anche una perla di astuzia che ha riportato indietro di 11 anni: doppiaggio di una Hrt, Webber a centro pista che passa, Hamilton al suo fianco. Tre vetture affiancate come nel 1990, sempre all’Hungaroring, con Mansell su Ferrari a superare Senna durante un doppiaggio. Quarta piazza agguantata e messa in cassaforte fin sotto il traguardo per Hamilton. Il resto è stata una gara fatta di tantissimi sorpassi, tanti quanti non se ne sono visti sommando tutte le edizioni passate del gran premio d’Ungheria. 88 pit stop, con Webber e Hamilton che ne han fatte ben 5 a testa; poi, Button che ha interpretato meglio degli altri le condizioni variabili, decidendo di puntare sulle gomme morbide nel momento giusto e sapendole gestire al meglio.

Ordine d’arrivo

  1. Button
  2. Vettel
  3. Alonso
  4. Hamilton
  5. Webber
  6. Massa
  7. Di Resta
  8. Buemi
  9. Rosberg
  10. Alguersuari
Classifica mondiale piloti 2011
Pilota Punti AUS MAL CIN TUR SPA MON CAN EUR GB GER UNG BEL ITA
Vettel 234 25 25 18 25 25 25 18 25 18 12 18
Webber 149 10 12 15 18 12 12 15 15 15 15 10
Hamilton 146 18 4 25 12 18 8 12 12 25 12
Alonso 145 12 8 6 15 10 18 18 25 18 15
Button 134 8 18 12 8 15 15 25 8 25
Massa 70 6 10 8 8 10 10 10 8
Rosberg 48 10 10 6 6 8 6 2
Heidfeld 34 15 6 4 4 1 4
Petrov 32 15 2 4 10 1
Schumacher 32 2 4 8 12 2 4
Classifica mondiale costruttori 2011
AUS MAL CIN TUR SPA MON CAN EUR GB GER UNG BEL ITA
Red Bull 383 35 37 33 43 37 37 33 40 33 27 28
McLaren 280 26 22 37 20 33 23 25 20 12 25 37
Ferrari 215 18 18 14 15 10 18 8 28 35 28 23
Mercedes 80 2 14 10 14 12 6 10 10 2
Renault 66 15 15 2 10 4 4 10 1 4 1 0
Exit mobile version