F1: Gp India. I contadini minacciano di smantellare il circuito!

India. E’ la Formula Uno che sbarca nei paesi emergenti, quelli della crescita economica a doppia cifra, ma anche i paesi dove le contraddizioni sociali sono più forti. Il 30 ottobre si andrà in India, per la prima gara nella storia della Formula 1 nel paese di Gandhi, a 50 km da Dehli. Ma la situazione è tutt’altro che serena. Oltre 300 contadini minacciano, infatti, di smantellare il circuito appena realizzato – che verrà visionato dal delegato FIA Charlie Whiting il prossimo 31 agosto – se non verranno accolte le loro richieste. All’origine della protesta c’è la rabbia per i modi in cui le terre sono state espropriate per far sorgere la pista; terre acquisite dalla Jaypee’s Formula One, alla quale i contadini, riuniti sotto la Bhartiya Kisan Union, hanno scritto per chiedere più soldi, maggiori opportunità per lo studio e la creazione di industrie per incrementare l’occupazione nell’intera area. Da quanto riportato dal giornale indiano DNA India, i contadini sono chiari: “Vi avvisiamo che se le nostre richieste non verranno prese seriamente in considerazione, saremo costretti a mettere in piedi un’agitazione; smantelleremo il circuito con la forza se sarà necessario”.
Una bella questione da risolvere per le istituzioni indiane e gli organizzatori, con i contratti milionari siglati con Ecclestone che c’è da giurarlo sono insensibili alle richieste delle fette più povere della popolazione. In fondo, se non pagano il biglietto del Gran Premio, secondo la logica commerciale della Fota, è come se non esistessero.

Fabiano Polimeni

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