Economia. Primi in Europa… le famiglie italiane le più insolventi

Vi sembrerà poco, ma il nostro paese ha un primato in Europa, quello dell’insolvenza delle proprie famiglie, un dato emerso da uno studio di Silvia Magri, Raffaella Pico, Cristiana Rampazzi, pubblicato sul sito: http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/quest_ecofin_2/QF_100.
Un rilevamento che mette in risalto il ricorso sempre più forte al credito al consumo, questi dati tratti dall’indagine EU-SILC di Eurostat effettuato su nove paesi europei dal 2005 al 2008, non perdona e mette in chiaro una situazione impietosa.
Infatti, il 10,5% delle famiglie italiane che sono ricorse al credito al consumo non riesce a pagare più le rate, diventando insolvente con le conseguenze del caso, in primis l’iscrizione in Crif .
Quindi il risultato di questo studio, mostra come nella Penisola si registri la percentuale più alta in assoluto di insolvenza. Mentre quella più bassa, con il 2,3% è nel Regno Unito, un dato composto da famiglie povere, invece in Italia, meno del 30% degli inadempienti risulta povero, mentre il resto colpisce una fascia economica che rientra nella categoria sociologica e storica del ceto medio, conosciuti anche come famiglie benestanti.
Un dato che deve far riflettere veramente tanto, in particolare chi ci governa ed è preposto alla gestione del bene pubblico.
Non dimentichiamo che l’assunzione di un impegno sotto forma di credito al consumo può da un lato accrescere il benessere di una famiglia, ma se supera il canonico 40% del reddito netto mensile, corrispondente alla parte pignorabile secondo legge del reddito di un lavoratore, si entra in un cono d’ombra con rischio di non poter far fronte agli impegni assunti, con la conseguenza delle onerose segnalazioni in Cai, Cerved, e Crif, in particolare quando l’impegno coem mutui o prestiti personali supera i 30.000 si viene segnalati anche in Banca d’Italia.
Un sistema che ha come obiettivo quello di garantire l’accesso al credito a soggetti solvibili, ma sta ormai creando non pochi problemi a quanti anche per un semplice ritardo nel pagamento, soffrono l’esclusione dal mercato del credito, ingessando intere famiglie ed una Nazione.

Fabio Arichetta

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