Motori: Salone di Francoforte. In casa Citroen arriva la DS5 con l’ibrido diesel, ecco le foto

Francoforte (Germania). Gruppo Peugeot Citroen più vivo che mai a Francoforte, dove arriverà una concept interessante con il marchio del leone, la HX1. Per i cugini del doppio Chevron, novità nella gamma DS, con la DS5 sotto i riflettori con la novità tecnica del motore full-hybrid diesel. Arriverà nei concessionari entro fine anno, e i contenuti tecnici e stilistici non mancano.
Alla tradizionale offerta di motori termici – due diesel e due benzina – si affianca il sistema full-hybrid diesel. La DS5 in versione ibrida avrà la trazione integrale, ottenuta grazie al posizionamento del motore elettrico da 27Kw sull’asse posteriore, mentre davanti è collocato il quattro cilindri diesel Hdi Fap da 2 litri e 160cv. Grazie a questa combinazione, la DS5 offre quattro modalità di funzionamento, selezionabili dal guidatore. Si parte con l’opzione Auto, dove l’intero sistema di gestione dei due motori è affidato al computer; poi, c’è la modalità Zer (zero emission vehicle), per sfruttare la DS5 in modalità completamente elettrica. Un range di autonomia ridottissimo, tra 2 e 3 km, e con una velocità non superiore a 60 km/h. Terza modalità la 4WD, che sfrutta entrambi i propulsori realizzando di fatto una trazione integrale, utilizzabile fino a 120 km/h e in grado di affrontare i tratti più difficili in termini di aderenza; ultima modalità, la Sport, consente di esprimere il massimo potenziale della DS5, spremendo tutti i 200cv complessivi del sistema ibrido. Le emissioni della DS5 full hybrd diesel sono da record, con appena 99g/km di Co2 dichiarati.
Le altre motorizzazioni ruotano intorno a due motori diesel, il millesei e-HDI Fap da 110cv e il 2 litri Hdi da 160cv, e un propulsore benzina declinato in due livelli di potenza: 1.6 Thp da 155cv e 200cv.
Capitolo dimensioni. La DS5 accorcia il vestito della C5, e lo fa in maniera netta. Quattro metri e cinquantadue, metro alla mano, è la lunghezza misurata, ben 25 cm meno della C5. Il bagagliaio, dopo questo restringimento dell’abito, segna 465 litri di capacità.
A tradire la vocazione di auto accogliente e sviluppata intorno all’abitabilità interna, anche l’altezza della vettura, con un generoso metro e cinquantuno centimetri. Stilisticamente, frontale dominato dal doppio Chevron da cui partono due listelli cromati che completano la calandra, per poi proseguire nella parte bassa del paraurti. Forme che stanno diventando consuetudine: grande apertura anteriore, marchio della casa come elemento caratterizzante, e poi, giù a cascata su tutti i modelli per creare quel family feeling del brand che rende inequivocabilmente identificabile un modello, ma mortifica l’originalità del design. Ancora nel frontale, non mancano le C capovolte ai margini del paraurti che inglobano un fiorire di led e aperture. maggiore originalità nel profilo, con il montante anteriore che idealmente si sdoppia, con la linea del tetto a tracciare il montante A e una linea tesa che parte dai gruppi ottici frontali per disegnare un “oblò”, utile per abbattere gli angoli bui. Linea di cintura alta, con le lamiere a dominare la scena sulle superfici vetrate.
Dove convince maggiormente la DS5 è nel tre quarti posteriore, con i gruppi ottici che si sviluppano in maniera da movimentare il posteriore, alleggerendo la vista frontale. Apparentemente molto alta, invece, la soglia d’accesso del bagagliaio, il che potrebbe penalizzare le manovre di carico e scarico. Lunotto, infine, con dimensioni ridotte, che si prolunga anche su una porzione di tetto.

Fabiano Polimeni

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