Motori. Gheddafi perde trono e Fiat 500

Insieme alla dittatura, Muhammar Gheddafi ha perso anche la sua personalissima Fiat 500 Castagna EV. I ribelli, infatti, hanno messo le mani a Bab Al-Azizia sulla specialissima versione dell’utilitaria torinese, facendone un prezioso bottino di guerra.
Non è una normale Fiat 500, come qualunque cliente Fiat – senza velleità dittatoriali – può ritargliarsi su misura in concessionario. La Fiat 500 Castagna EV è una sorta di prototipo, tanto è esclusiva per dotazioni e prezzo. Innanzi tutto, è completamente elettrica, con un’autonomia di 260 km e una velocità massima che dovrebbe aggirarsi sui 160 km/h, espressi da un motore elettrico da 46cv e delle batterie al litio in grado di ricaricarsi in pochi minuti. Sarebbe stata ordinata nel giugno del 2009, per la modica cifra di 100.000 euro. Quel che colpisce, se i dati dovessero essere veritieri, è la possibilità di realizzare auto elettriche con un’autonomia adeguata e tempi di ricarica record, sebbene a una cifra ampiamente fuori mercato (la Nissan Leaf, auto dell’anno 2011 e prima vettura elettrica a ottenere il premio, costa meno di 40 mila euro; ndr).
Sul piano estetico, non mancano dettagli kitch, come le foto sui montanti anteriori della rivoluzione libica e il logo Fiat rimpiazzato con quello del continente africano e la Libia in verde. Per il resto, ha i gusti del tender la 500 Castagna Ev: niente portiere, rimpiazzate da un ampio bordo in legno, poi, interni in pelle color crema e colorazione bicolore verde-oro. Se non fosse per il sanguinario dittatore che abbiamo conosciuto – e (vergognosamente) ospitato concedendo praticamente le chiavi di Roma – in tema di automobili il rais braccato dai ribelli aveva un minimo di gusto.

Fabiano Polimeni

foto su Corriere.it

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