Softair. Il Ras Team si associa all’Asi e inaugura il nuovo “quartier generale” a San Gregorio

Reggio Calabria. Doppia festa ieri sera per il Ras Team, l’associazione reggina di softair presieduta da Leandro Gelsomini, che ha inaugurato la nuova sede in via Trapezi 39, a San Gregorio, festeggiando altresì l’affiliazione all’Asi, rappresentata dal dirigente nazionale Tino Scopelliti. “Dopo dieci anni di attività abbiamo deciso di affiliarci all’Asi – spiega Gelsomini – perché riteniamo che sia diventata una realtà importante a Reggio Calabria per quanto riguarda gli enti di promozione sportiva, crediamo che l’Asi sia tra coloro che hanno dato più attenzione a Reggio Calabria al nostro sport, e da qui la decisione di unirci a loro”. Spumante e pasticcini anche per la nuova sede, il vero “quartier generale” del Team. “Sarà il nostro punto di ritrovo quasi quotidiano – prosegue Gelsomini – abbiamo una riunione istituzionale alla settimana, ma anche negli altri giorni ci ritroviamo insieme con piacere, questo sport crea amicizie strette”.
Con 35 associati, tra cui tre donne, ora con l’ingresso nell’Asi la Ras Team conta di aumentare anche il numero di associati, “ma il nostro scopo – puntualizza il presidente – non è quello di fare grandi numeri, semplicemente cerchiamo bravi ragazzi da inserire nel nostro club. Facciamo una sorta di “selezione”, che poi è del tutto naturale perché chi non si ritrova nei nostri valori alla fine va via da solo. Per noi conta l’onestà e la lealtà sportiva e il rispetto degli avversari”.
Sport aperto a uomini e donne, quindi, con il limite legale d’età fissato a 16 anni. “Noi però lo abbiamo innalzato alla maggiore età – spiega Gelsomini – perché la gestione di minorenni comporta troppe problematiche di natura burocratica. Ciononostante se ci contatta qualche minorenne lo indirizziamo verso altre associazioni reggine che praticano un softair non competitivo, quindi più tranquillo, che li accettano e dove possono iniziare a giocare a questo splendido sport”. Il Ras Team, invece, è iscritto al campionato nazionale con una gara da affrontare mensilmente nel campionato interregionale Calabria e Sicilia. Quest’anno la compagine reggina disputerà le semifinali nazionali. Sarà dura perché siamo 40 squadra in tutta Italia, alla finale accedono solo le prime tre.
Nemmeno l’attrezzatura rappresenta più un grosso problema, con l’invasione dei prodotti made in China, infatti, oggigiorno con 250 euro si può comperare tutto l’occorrente per il gioco, vestiario mimetico protezioni e fucile compreso.
Da ieri il Ras Team si è “armato” anche dell’affiliazione all’Asi, l’Alleanza sportiva italiana che garantisce una serie di servizi per la migliore gestione dell’attività sportiva ai propri associati. “Siamo felicissimi di questa new entry – ha commentato Tino Scopelliti – col nostro responsabile regionale softair Gianni Pipari abbiamo organizzato ben due raduni nazionali in Aspromonte, a Gambarie vicino al laghetto, e quest’anno se la giunta esecutiva dell’Asi sarà d’accordo può darsi che avremo anche il terzo raduno. E’ una disciplina sportiva che attira tantissima gente. Uno sport che si vive a tutto tondo, dormendo in tenda, facendo combattimento notturno, insomma divertimento assicurato facendo la guerra, come sarebbe sempre auspicabile, solo per gioco. Già dal primo raduno di due anni fa abbiamo avuto tantissime adesioni, anche da parte di società che sono venute da diverse regioni d’Italia. Affiliarsi all’Asi significa ottenere la copertura di assicurazione per il tesserato, ma noi curiamo anche il coinvolgimento delle società e dei dirigenti nella richiesta di contributi alle amministrazioni, seguendo le società anche dal punto di vista fiscale”.
“In questo momento – prosegue Scopelliti – le società, che sono enti non commerciali, sono nell’occhio del ciclone dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero delle Finanze. Ci sono società che fanno sport genuinamente, ma c’è anche una piccola percentuale, ritengo inferiore al 10%, che nulla ha a che fare con lo sport e che svolge invece attività commerciale, e giustamente nei loro confronti si appunta l’attenzione del Ministero delle Finanze per controllare chi veramente fa attività sportiva senza lucro. Il nostro campo d’azione non si esaurisce qui, organizziamo corsi, come le Asiadi tenute a giugno a Tropea che hanno avuto un grandissimo successo, rivolti a istruttori e dirigenti sportivi”. Otto ore di lezione in due giorni per preparare i vertici delle società a “gareggiare” nel mare della burocrazia. Perché anche fare il dirigente sportivo è uno “sport” duro.

Fabio Papalia

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