F1: Gp Singapore. Sarà gara nella gara, Vettel per il titolo gli altri per lo spettacolo

Singapore. Domenica potrebbe essere l’occasione buona per festeggiare il bis iridato di Sebastian Vettel. Il tedesco ha il primo match point per chiudere i conti a Singapore, sotto le luci dell’impianto made in Italy che illuminerà gli oltre cinque chilometri del circuito cittadino.
Non è veloce come Montreal, non è lento come Monaco, non è nemmeno incomprensibile come Valencia. Tra le strade di Singapore c’è un mix di elementi che caratterizzano gli altri tracciati cittadini: curve da velocità medio-basse, una chicane “trappola” – chiedere a Raikkonen per informazioni -, ma anche un tratto finale con un curvone veloce che immette sul rettilineo di partenza e altri due allunghi dove sfruttare il kers per azzardare un sorpasso. Si torna alla singola zona di utilizzo del Drs a Marina Bay, dopo la sbornia monzese delle due aree.
L’edizione 2010 ha regalato qualche sana ruotata, protagonista il buon Lewis Hamilton e Mark Webber. Come anche una Ferrari in forma, a dimostrazione che è un circuito che si addice alla monoposto di Maranello. Ad aiutare le prestazioni ci saranno le due mescole della Pirelli, che torna con le specifiche più apprezzate da Alonso e Massa: morbide e supermorbide. Gomme che hanno dimostrato nelle altre occasioni in cui sono state impiegate (Monaco e Canada su tutte) di garantire una netta differenza di prestazione e durata sul giro.
I punti caldi del week end saranno incentrati sì sul degrado delle gomme, ma anche sull’impianto frenante. Perché se è vero che mancano le staccate di Monza e del Canada, è altrettanto vero che a Singapore il susseguirsi continuo di curve e staccate non consente all’impianto di abbassare le temperature di esercizio, rendendo il comparto freni uno dei punti su cui prestare attenzione.
Vorrà vincere gara e titolo Sebastian Vettel, per chiudere una stagione senza appelli per gli altri. Vorrà vincere Fernando Alonso, per confermarsi padrone di casa a Marina Bay, dopo la vittoria su Renault nel 2008 – stessa edizione dell’incidente a comando di Nelsinho Piquet – e il bis lo scorso anno. Lewis Hamilton sarà lì a lottare, lui che ha agguantato il successo nel 2009 e vuole levarsi davanti l’immagine di Schumacher che gli ha sbarrato la strada per trenta giri a Monza. Non solo gara per il mondiale, ma una corsa nella corsa dove nessuno farà sconti. Un motivo in più per attendersi spettacolo senza calcoli.

Fabiano Polimeni

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