F1: Gp India. Tutto pronto per ospitare il gran premio (forse)

Poco più di un mese fa, vi avevamo aggiornati sui contadini indiani pronti a smantellare il circuito che, per la prima volta nella storia, ospiterà a fine ottobre un gran premio di Formula 1. E non era una minaccia metaforica, tutt’altro. Le proteste veementi riguardavano gli espropri dei terreni, oltre ad altre questioni legate all’economia e sviluppo lavorativo per i contadini del posto.
Poi, la visita del delegato Fia, Charlie Whiting che confermava uno stato di avanzamento dei lavori tale per cui il gran premio non avrebbe corso i rischi che si verificarono lo scorso anno in Corea, quando si gareggiòsu un tracciato in via di costruzione fino al venerdì delle prove libere.
Anche sull’esordio indiano, due le versioni. Al solito, gli ottimisti che assicurano che tutto sarà pronto in tempo, e i realisti. Come riportato dalle colonne del giornale francese Auto Plus, alcuni inviati dei team avrebbero detto che non c’è niente di realmente pronto, ma i responsabili della Tecpro (società che ha la proprietà dell’impianto; ndr) garantiscono che la pista in sé è pronta, sebbene non commentino sullo stato di avanzamento dei lavori legati agli edifici e alle infrastrutture di contorno alla pista.
Insomma, si rischia di andare in India con un impianto palesemente inadatto e incompleto, mentre abbiamo monumenti dell’automobilismo (Imola su tutti) che restano parcheggiati. D’accordo i nuovi mercati, va bene aprirsi a oriente, ma portare la Formula 1 per avere spalti deserti e impianti incompleti non si capisce che senso possa avere.

Fabiano Polimeni

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