Ciclismo. Giro di Lombardia 2011 a Zaugg, Basso fa meglio di Gilbert

Lecco. Se dici Leopard Trek e aggiungi Svizzera, la mente va subito a Fabian Cancellara. Fortuna per i lussemburghesi che hanno anche un altro elvetico, Oliver Zaugg, vincitore del Giro di Lombardia 2011. Gli sono bastati 15″ in cima all’ultimo strappo, quello di Villa Vergano, a 9 chilometri dal traguardo e dopo 235 chilometri di gara, per mettersi in tasca mica una garetta qualsiasi, ma la Classica delle foglie morte. Prima vittoria in carriera da incorniciare. «E’ l’ottavo anno da professionista, un grande successo. Gli ultimi chilometri della salita di Vergano erano molto duri, ieri siamo andati a vederli e li conoscevo bene. Avevo in mente di scattare e ha funzionato», le prime parole a caldo ai microfoni di Raisport.
Ha attaccato nel momento giusto, è stato bravo a resistere al recupero degli inseguitori. Ha meritato la corsa, non c’è che dire. Secondo posto per Martin, davanti a Rodriguez, nel gruppetto di Ivan Basso e Domenico Pozzovivo.
Tra i protagonisti della cosa, però, tanto di cappello a Vincenzo Nibali. Ci ha provato, ha attaccato quando ancora mancavano 55 chilometri all’arrivo, sin dalle prime rampe verso il Ghisallo. Troppa strada, però, per arrivare in solitaria a Lecco. Troppi uomini all’inseguimento in gruppo. Ma il cuore e coraggio del messinese meritano un “bravo!”, perché qualcosa doveva pur inventarsela per provare a lasciare l’acuto in una stagione non come immaginava. Si è conclusa a 16 chilometri da Lecco la sua avventura, ma lo scatto in faccia a Gilbert e Fuglsang sul Ghisallo è fotografia da tenere nell’album dei ricordi di questo finale di stagione. Ai meno 8 dalla vetta del Ghisallo ha messo giù due denti ed è partito. Prima, era stato Luca Paolini ad accendere i primi fuocherelli lungo la discesa della Colma di Sormano. Un forcing deciso, al quale in pochi han resistito. Fuglsang, Visconti, Lastras, Nibali, Gilbert, Le Mevel, tutti là insieme agli ultimi vagoncini della fuga di giornata: mister Roubaix 2011, Van Summeren, poi, Arashiro e Astarloza, gli ultimi ad arrendersi.
Mentre Paolini provava a scremare il gruppo, Cunego e Basso restavano indietro con un ritardo che all’attacco del Ghisallo sfiorava i 30″. A vantaggio dei due, la mossa dei fuggitivi che hanno lasciato Nibali scappar via in solitaria, consapevoli che 55 chilometri erano ancora tanti, troppi, per resistere al gruppo.
Il momento critico per Nibali, con il gruppo compatto all’inseguimento dopo aver scollinato a 1’25”, è arrivato nel tratto pianeggiante che collega Ghisallo e la salita di Villa Vergano, posta a 9 chilometri dall’arrivo. Katusha tra le formazioni più attive, prima con Paolini, poi con Caruso, con Dani Moreno e Joaquim Rodriguez tra le punte da giocarsi. Ma anche Sky e Garmin a fare il passo (deciso) sulla salita di Villa Vergano.
Sul muro dell’Alpino, Ivan Basso a menare il ritmo, con un gruppetto di 10 corridori, tra cui un brillante Pozzovivo. Ribalta, però, per Zaugg (Leopard Trek), evaso ai meno 9,7 e bravo a fare la differenza su Martin, Pozzovivo, Rodriguez. Fatica per Gilbert e Basso, incapaci di rispondere allo scatto ma con il varesotto bravo a rientrare sui tre all’inseguimento insieme a Niemec.

Domani ancora gran ciclismo, con la presentazione del Giro d’Italia 2012.

Fabiano Polimeni

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