Reggio Calabria. Ultimo film della rassegna 2011 stasera in programma allo Zavattini, che si concluderà con “Io sono con te”, di Guido Chiesa. La protagonista è Maria di Nazareth, nell’età compresa tra il concepimento e l’adolescenza di Gesù. Ed è ritratta in un ruolo che ne sconfessa la tradizionale passività con cui è stata di solito descritta. Vediamo infatti nel film quanto Maria, secondo Chiesa e Nicoletta Micheli (co-sceneggiatrice della pellicola e moglie del regista), sia stata fondamentale per l’educazione del Nazareno, sovvertendo in alcuni casi i punti cardine della società patriarcale della Galilea di 2000 anni fa e i dettami sacerdotali imperanti all’epoca. Maria allatta il figlio offrendogli il colostro, considerato impuro, si oppone alla circoncisione, ad alcuni sacrifici che lei reputa inutili, e soprattutto a una certa età lo lascia libero di scegliere. Basato sul Vangelo di Luca e su fonti apocrife e girato in Tunisia, con attori in buona parte del luogo e non professionisti, Io sono con te non mette in scena l’annunciazione e la natività è spogliata di qualsiasi sacralità. La fotografia e la scenografia, infatti, anche se pur curate, sono molto spoglie, quasi crude e a ciò viene accostato un montaggio rapido e a volte brusco. E tutto ciò ci porta direttamente alla tesi di Chiesa: non c’è niente di soprannaturale, o di predestinato, è il modo in cui è cresciuto Gesù, l’educazione ricevuta dalla madre, che l’ha reso un personaggio speciale, di una portata superiore a quella degli altri uomini. Un film quindi imperniato sul ruolo della donna, sull’importanza del suo ruolo di madre. Un film attuale, sulla necessità di un’educazione giusta e amorevole, in grado di far diventare la generazione successiva migliore di quella attuale. Maria (interpretata da una bravissima e sconosciuta Nadia Khlifi), con le sue scelte coraggiose, la sua intelligenza e anche la sua libertà, ha reso possibile il progetto di Dio, come recita il sottotitolo del film, infatti, “è la donna che ha cambiato il mondo”.
Raffaele Putortì