Calcio. Reggina-Sassuolo, le dichiarazioni del post gara

Reggio Calabria. La Reggina chiude l’anno solare con un pareggio: finisce infatti 1-1 la sfida con il Sassuolo. Di seguito, le dichiarazioni del post gara.

Roberto Breda (tecnico Reggina): “C’era il doppio problema di non trovare spazi quando attacchi, e di prestare il fianco nelle ripartenze. Come concentrazione, determinazione e voglia era la partita che dovevamo fare. La confusione? Quando passa il tempo magari vieni preso dalla frenesia di segnare. Però siamo rimasti compatti. Perché Alessio Viola? Loro non ti concedono profondità, sia Ragusa che Ceravolo hanno bisogno di spazi, quindi ho messo Alessio, che si è mosso bene. Dopo il tanto lavoro in silenzio, penso che si meritasse questa chance. Il Sassuolo maluccio nel primo tempo? Forse perché qualcosa di buono stavamo facendo. Poi nel secondo tempo siamo stati meno brillanti. Non era una partita facile, va dato merito ai ragazzi di non aver perso la testa.
Come è andata la settimana? Magari nei primi giorni un po’ di distrazione c’è stata, qualche ragazzo è più tranquillo, qualche altro meno. Alla fine non bisogna trovare scusanti o alibi. Chi fa questo mestiere deve avere la capacità di rimanere forte e non farsi prendere dall’emotività. Ho già esperienza in questo senso, perché l’anno scorso a Salerno in questo periodo ho fatto peggio. E nel ritorno abbiamo fatto più punti di tutti. Io sono contentissimo del gruppo che ho, ma sono consapevole che ci possono essere momenti negativi. Le battaglie vere sono fatte di alti e bassi, in questo momento c’è da stringere i denti. Siamo là, il campionato si vince a giugno e fino a marzo è tutto relativo. Più l’ambiente si compatta in virtù di questo obiettivo, più possiamo fare meglio. Il gruppo è compatto, ci può essere qualcuno che è più o meno tranquillo, ma siamo uniti. Sono contento di averli, dal primo al ventottesimo.
Bonazzoli? È infortunato. Io Emiliano l’ho fatto sempre giocare, più dimostrazione di stima di questa… È un giocatore che in questo momento è stato fuori per infortunio, in questa settimana non si è mai allenato con noi. Ma ci credo tantissimo in lui”.

Matteo D’Alessandro (Reggina): “C’è rammarico per il risultato, visto che tutti ci tenevamo a chiudere bene l’anno davanti al nostro pubblico. La voglia e le motivazioni erano tante, e l’abbiamo dimostrato in campo. Avevamo trovato anche il gol, peccato per l’episodio del rigore che ha portato il Sassuolo al pari. Ingenuità nella circostanza? Credo di sì, l’attaccante era girato di spalle, è stato un pochino irruento Ciccio Cosenza. Al di là di quell’episodio, non ricordo parate di Pietro Marino.
Soprattutto nel secondo tempo abbiamo fatto un pochino fatica, eravamo meno lucidi e quindi anche gli attacchi erano un po’ confusionari. Ma anche da fuori si vedeva che la volontà della squadra era quella di andarsi a prendere il risultato.
Nella Reggina il gruppo è forte, abbiamo fatto certi risultati perché il gruppo c’è. Il problema è che mentre in certe partite, come quella di Livorno o quella di Brescia, gli episodi sono girati dalla nostra parte, oggi questo non succede. Non cerco alibi, ma credo che non si possa mettere in discussione il gruppo. È un momento così, che speravamo di superare oggi davanti al nostro pubblico. Speriamo con l’anno nuovo di riprendere il ruolino di marcia che avevamo prima. Personalmente ho ancora tanto da crescere, cerco di lavorare per la squadra. Sono soddisfatto perché ho giocato abbastanza, e non me l’aspettavo”.

Fulvio Pea (tecnico Sassuolo): “Oggi ho visto una buona Reggina, sapevo che gli amaranto non erano in crisi. E’ una compagine composta da ottimi giocatori e sapevamo di trovare una squadra che voleva vincere. Abbiamo gestito al meglio la gara nel primo tempo e nella ripresa abbiamo sfiorato la vittoria.
Boakye? In questi ultimi anni ho allenato le Primavere e i ragazzi di 18 anni li conosco. Quando un ragazzo come Richmond, che ha qualità straordinarie, si è ritrovato sulle pagine di tutti i giornali, si è un po’ perso. È una cosa normale. Allora ultimamente ho deciso di concedergli l’ultima mezz’ora. Oggi ho deciso di regalargli una maglia da titolare, forse sbagliando.
Il calcio ha perso un po’ di passione, bisogna riaccenderla nei ragazzi. Sarei un pazzo se pensassi troppo in alto, siamo partiti con questi ragazzi pensando a un altro obiettivo. Il mio compito è far sì che loro continuino a fare queste prestazioni. Più in là magari ci siederemo a un tavolino e parleremo d’altro. I miei ragazzi hanno disputato un’ottima prestazione, che è ciò che ricerco: io chiedo l’ottima prestazione e non il risultato. La tranquillità e la serenità è forse la nostra forza oggi. Intanto abbiamo la seconda miglior difesa, e nessuna squadra con la miglior difesa è mai retrocessa”.

Danilo Mancuso

Exit mobile version