Fiat 500L, il monovolume esordirà al Salone di Ginevra

I più attempati la ricordano senza difficoltà: era sinonimo di lusso quella L. Oggi, più semplicemente, dire Fiat 500 L significa “Large”. I tempi son cambiati e anche quello che sarebbe benissimo potuto essere un Lunga, diventa Large, d’altronde l’alleanza con Chrysler ha insegnato tanto italiano agli americani nella tecnica, e qualche parola di inglese nella gamma Fiat. Arriverà a fine anno quella che molto più prosaicamente possiamo definire come la sostituta della Fiat Idea. Infatti, si chiama sì 500, ma il pianale è quello della Punto, opportunamente allungato, visto che tocchiamo quota 4 metri e 14 centimetri in lunghezza. Prima in pubblico a Ginevra, in marzo. Altre quote al momento conosciute riguardano l’altezza, che segna 1 metro e 66, e la larghezza, ferma a quota 1,78. Per capirci, tre centimetri più stretta di una Opel Meriva, ma più alta. E’ un crossover nel senso che sta “in mezzo”, tra segmento B e segmento C, con il prezzo che decreterà buona parte del successo. Costruita in Serbia, avrà motori che partiranno inizialmente con due benzina, il 900cc Twinair e il millequattro presumibilmente da 95 cavalli, e un turbodiesel 1.3 Multijet II.
Lo stile? Quello che ti aspetteresti da una 500, con il frontale che saggiamente resta nel solco della piccola trendy di Fiat. Fari sì tondi ma con una variazione sul tema, visto che si estendono maggiormente sul cofano. Luci di posizione che si posizionano appena sotto, mentre la traversa portatarga nera non è il massimo quanto a integrazione cromatica. Calandra che si stacca dal badge Fiat, visto che si collocano su due piani differenti. Interessante la scelta operata per i montanti anteriori, che consente a un primo sguardo un’eccellente visibilità. Attenzione alla luminosità interna e alla facilità di manovra che è confermata dalla linea di cintura regolare, e dagli “oblò” ricavati anche sui montanti posteriori. Tocco old style per il tetto, che ripropone dei solchi longitudinali che sembrano tornare dal passato. Fiancata piacevole, con le cromature delle maniglie e le protezioni in basso che si sposano bene nel complesso. Passaruota marcati, per dare movimento e dinamismo, nonostante la vocazione “familiare”. Meno originale il posteriore, in particolare i gruppi ottici che ricordano troppo quelli visti un anno fa sul concept Mini Paceman.

Fabiano Polimeni


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