Reggio Calabria. Dovrà pagare una salata sanzione pecuniaria un turista, di ritorno dalle Maldive, sorpreso nell’aeroporto di Reggio Calabria dai funzionari della Dogana con alcuni pezzi di corallo nascosti in valigia.
Il corallo era stato acquisito dallo sprovveduto viaggiatore con l’intento di farne un prezioso soprammobile senza fare i conti con le norme comunitarie e nazionali che vietano l’introduzione nell’Unione Europea di esemplari di fauna e di flora esotica minacciate di estinzione.
In applicazione della Convenzione di Washington (Cites), tali norme disciplinano il commercio internazionale di numerose specie esotiche, animali e vegetali, con lo scopo di limitarne l’eccessivo sfruttamento per scopi commerciali.
I reperti sono stati identificati in Dogana in seguito all’intervento di agenti specialisti del Corpo forestale dello Stato assegnati al Servizio Cites di Reggio Calabria che hanno operato assieme ai funzionari doganali ed alla Guardia di Finanza; accertata l’illecita introduzione nel territorio comunitario i pezzi di corallo sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e saranno successivamente confiscati. Il turista dovrà inoltre pagare una sanzione amministrativa di alcune migliaia di euro.
Invece a Gioia Tauro sono stati rinvenuti, dai funzionari della Dogana e da personale della Guardia di Finanza, all’interno di un container proveniente dall’Honduras, tre gusci di tartarughe marine e quattro grosse conchiglie, appartenenti a specie a rischio di estinzione e perciò tutelate dalla Cites.
Anche in questo caso i reperti sono stati sottoposti a sequestro, stavolta penale, dopo gli accertamenti del Corpo forestale dello Stato.
Il Corpo forestale dello Stato, tramite il Servizio Cites e l’Agenzia delle Dogane, esortano i viaggiatori di ritorno da mete turistiche ad informarsi accuratamente prima di acquistare souvenirs o oggetti personali all’estero; articoli in pelle o in guscio di tartaruga, pellicce, oggetti di avorio, coralli, caviale, ecc., sono a volte prodotti con parti di animali o piante minacciate di estinzione il cui commercio e introduzione nell’Unione Europea è in alcuni casi vietato ed in altri casi sottoposto a restrizioni. Per le violazioni alle norme CITES sono previste gravi sanzioni anche di natura penale.
Approfondite informazioni sulla Cites si possono assumere presso gli Uffici Doganali e presso il Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato ed ancora sui siti web www.agenziadogane.it e www.corpoforestale.it
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