Motta San Giovanni (Reggio Calabria). Il Comitato Trasparenza, per voce del suo primo rappresentante Leandro Fisani, intende far assumere a tutta la popolazione dei territori interessati, ed agli Amministratori ed Enti Pubblici, sindaci dei Comuni interessati, Provincia, Regione Calabria, la consapevolezza che fino ad oggi tutti hanno in un modo o l’altro sempre schivato, trincerandosi dietro uno presa di posizione di circostanza, che il Progetto proposto dalla Multinazionale svizzera Sei, del gruppo Repower, può essere davvero quella spinta che può far scattare la molla per una reale riqualificazione ed il rilancio di tutta l’area interessata, a partire da Saline Joniche, Melito Porto Salvo, Motta San Giovanni e tutti i comuni del comprensorio della provincia a Sud di Reggio.
Le prese di posizione poste in essere dai detrattori della Centrale hanno confermato per l’ennesima volta che l’unico scopo della loro opposizione è quella di volere “Non fare” e “Non far fare” nulla di nulla; e che, soprattutto, non sono in grado di offrire alcuna alternativa fattibile.
Adesso si legge di iniziative come concorso di idee per un fantomatico “waterfront”( ma pensate che detto in inglese faccia più figo, come se la popolazione locale speakasse english perfetto…???) di Saline Joniche, addirittura sponsorizzate con decine di migliaia di euro…
Ma a che scopo si gettano al vento, e soprattutto a chi vanno a finire questi soldi pubblici se poi nessuno può garantire la fattibilità di nulla per la mancanza assoluta dei fondi necessari? Basta con queste illusorie prese in giro, spendete i soldi pubblici per cose serie, necessità urgenti ed attuali. Basta farsi un giro in auto e tenere gli occhi aperti, per capire per cosa è giusto spendere qualche euro, se ne è rimasto qualcuno in cassa… Adesso è davvero ora che la musica cambi, che si prenda coscienza della realtà, senza palliativi di sorta.
E’ come se ci fosse un interesse forte di parte della politica affinché la gente e il territorio non possano approfondire, capire e valutare un progetto del genere.
Sono passati già tre anni da quando il Comitato Trasparenza ha iniziato ad interessarsi della vicenda della Centrale, ed i vari politici che si sono pronunciati sull’argomento hanno sempre cercato di non perdere visibilità e voti, piuttosto che affrontare in modo concreto quello che potrebbe davvero stravolgere in positivo una delle parti più povere dell’intera regione.
Per questo motivo abbiamo deciso tempo fa di creare un Comitato, che anche nel nome richiama la voglia di fatti: basta con i pregiudizi ideologici e le tante false promesse. La gente è stanca, delusa, ma non rassegnata: Vogliamo Trasparenza, nelle parole e nei fatti.
Tutti i tentativi di rilanciare questa parte di Calabria si sono dimostrati fino ad oggi deboli o vani, ancora più rari i tentativi di condividere i vari progetti (o per meglio dire: i pensieri dei progetti…) con il territorio. E quindi mi chiedo: come orientarsi tra tante promesse? Perché si assiste spesso a opposizioni stranamente compatte rispetto a iniziative potenzialmente interessanti?
Il Progetto Sei, che sarà presentato anche alla Triennale di Milano nel prossimo mese di Aprile, che ha visto il coinvolgimento oltre che di tecnici di altissimo livello addirittura Italo Rota, uno degli architetti italiani più apprezzati nel mondo, a nostro avviso merita un approfondimento, almeno per due buone ragioni: i capitali sono interamente privati e i soldi investiti potranno essere ammortizzati solo dopo svariati anni di attività della centrale e non con la realizzazione di una “cattedrale nel deserto”.
Pertanto, o siamo di fronte a un gruppo di pazzi che vuole buttare via oltre un miliardo di euro o, forse, siamo più matti noi a non darci neanche la possibilità di valutare un progetto del genere?
I nostri Amministratori, a tutti i livelli, non possono più giocare a nascondino, , devono assumersi le loro responsabilità davanti alla gente che li ha eletti, con la fiducia del voto, ed oggi vuole che gli stessi prendano atto che questa della Sei è l’unica vera opportunità che da anni si sta presentando sul territorio: farsela scappare senza un valido e vero motivo, tecnico e scientifico, considerato che il ministero della Salute e dell’Ambiente hanno espresso il loro giudizio confermando la positiva valutazione del Progetto, sarebbe davvero un errore catastrofico con conseguenze disastrose per un’economia arrivata oramai alla disperazione più totale. Chiedere in giro per conferma.
Leandro Fisani
“Comitato Trasparenza”