Quell’occasione perduta nella Juventus di Laudrup e Rush, per l’ex Bocale Leo Fisani

Leo Fisani, accosciato, giocava nel Bocale ed è il capitano con gagliardetto

Reggio Calabria. Sono trascorsi ventisette anni, tanto tempo, quando Leo Fisani (in foto è quello accosciato, capitano con il gagliardetto) con una borsa da calciatore partiva da Motta S.Giovanni direzione Torino. Era l’anno calcistico 1987-’88 e il calciatore fu osservato da un tecnico bianconero e si aprirono le porte per un provino nella formazione Primavera allenata da Cuccureddu e Nenè.
“Avevo sedici anni – racconta Fisani – e l’impatto con Torino fu forte, io venivo da un piccolo paese della provincia di Reggio e mi trovavo catapultato in una realtà calcistica dal massimo spessore”. La Juventus quell’anno era allenata da Rino Marchesi ed era in fase di ricostruzione dopo gli anni vincenti di Trapattoni. In prima squadra giocavano calciatori del calibro di Michael Laudrup e di Ian Rush, allora ex leader ed attaccante del Liverpool, giovani come Caricola e Tacconi, portiere acquistato dall’Avellino.
Fisani fu scelto per fare parte dell’organico della Primavera ,ma uno stiramento all’aduttore dovuto al clima freddo di Torino,lo tenne fuori dal campo per due mesi e la nostalgia per la terra natìa era forte, ed all’età di sedici anni non pensi tanto al futuro e vuoi ritrovare i tuoi affetti .”Ricordo bene che giocavo sulla fascia destra, Nenè che era il primo allenatore mi utilizzava come ruolo di ala di raccordo,dopo la preparazione riuscii a giocare una partita intera contro il Genoa e mi rimase impressa alla 7^ giornata di campionato, ero in tribuna con l’organico della Primavera,la maglietta rosa che la Juventus indossava per festeggiare i novantanni della società. Un giorno mi incrociò nel campo di allenamento Pasquale Bruno, un difensore arcigno e mi disse che nonostante fossi magro ero molto veloce ed ero molto grintoso. Quel complimento lo tengo sempre dentro”.
La carriera calcistica di Fisani ,dopo la breve apparizione Juve prosegue a livello locale e diventa capitano e uomo simbolo nel Bocale del presidente Pellicanò,di Carmelo Campolo e del ds Paolo Campolo e, vince due campionati ed è allenato da Sofi, Venanzi e Cenzino Latella. “Il Bocale è nel mio cuore,ho giocato tanti anni e rispetto ad oggi,il calcio degli anni novanta era molto più tecnico. Giocavamo in promozione contro squadre fortissime,guardando oggi le partite di Eccellenza, con l’obbligo dello schieramento degli under, c’è pochezza tecnica. Ai tempi nostri la Promozione ,come valori valeva la serie D attuale”. E’ forte il rimpianto in Leo Fisani, rivede sempre quelle moglie bianconere ,ma il freddo torinese, un infortunio ed il richiamo e la nostalgia della famiglia e del sud, unita alla sua giovane età, hanno fatto prevalere il cuore alla ragione.

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