Meno contante in circolazione in Italia, più transazioni con la moneta elettronica, ma anche un minor numero di carte di credito. Come è possibile conciliare tutti questi aspetti? I controlli e le restrizioni introdotte dagli ultimi governo hanno avuto effetto, aumentando il numero e il volume delle transazioni di acquisto tramite carte, ma per far fronte a una razionalizzazione dei costi di gestione dei servizi bancari, i titolari di più di una carta di credito hanno scelto di ridurne il numero, mentre una buona fetta di quelli che ne avevano solamente una l’hanno restituita alla banca per utilizzare solo il bancomat o in alternativa le carte prepagate.
Queste ultime sono cresciute sia per l’aumento del pubblico di utilizzatori, rivolgendosi anche ai minori, sia per l’aumento del numero di carte ricaricabili con iban che di fatto possono sostituire un conto corrente di base. Tornando invece alle carte di credito, non tutte hanno incontrato l’ascia della razionalizzazione dei costi: le carte dotate di funzione revolving sono tornate a crescere. Un altro dato interessante inoltre riguarda le situazioni di “sofferenza” per le quali, a sorpresa, sono quelle dotate di pagamento a saldo che vedono una nuova crescita dei mancati di rimborso, mentre per quelle con funzione rateale si riducono i casi in cui i titolari non pagano mensilmente quanto dovuto.
In tutti i casi emerge comunque una maggiore attenzione dei soggetti interessati ai costi e alla ricerca della soluzione migliore, con l’accesso a siti specializzati come EspertoPrestiti.com o simili. Tramite i dati analizzati proprio nelle ricerche su questo genere di siti emerge anche il fatto che sono soprattutto i giovani quelli più interessati e dinamici, con una maggiore concentrazione per al fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni, mentre per le fasce superiori si ha un atteggiamento più stabile e una maggiore propensione alla fidelizzazione nei confronti delle carte che si hanno già.
Le carte di debito salgono quelle di credito vanno giù
