Basket. Casale è più (Mon) “ferrato” ed è corsaro a Reggio. Viola sconfitta di un punto all’esordio

Reggio Calabria. “Cu (chi) non accetta non merita” da queste latitudini è un assioma. E si sa, i piemontesi sono “falsi e cortesi”, e accettano. Una Viola, a tratti anche convincente, decide di confezionare un regalo a Casale Monferrato e perde una partita che per tutti i quaranta minuti sembrava davvero a portata di mano.
Grandi file al botteghino nel pre-partita, e PalaCalafiore che dà un colpo d’occhio davvero non indifferente (davvero commovente vedere finalmente il parquet “griffato da uno sponsor, la Bermè, e il tabellone perfettamente funzionante con inserzioni pubblicitarie), i presenti alla partita sono oltre quattromila. Coach Benedetto presenta lo starting five titolare, com Spinelli, Freeman, Brackins, Rullo e Ghersetti ( in attesa del recupero della forma piena di Crosariol). Ramondino risponde con Bray, Blizzard, Tomassini, Martinoni e Fall.
Partita subito equilibrata e squadre che rispondono colpo su colpo. Primo quarto che vede protagonisti soprattutto gli americani, da una parte Freeman e Brackins trovano il canestro con costanza, dall’altra Bray è precisissimo nel tenere Casale attaccata ai reggini, coadiuvato da un ottimo Tomassini. 23-20 al primo stop.
Secondo quarto che vede la Viola prendere maggiore fiducia, l‘ingresso di Crosariol dà tanta solidità difensiva ( per lui tre stoppate e tanti rimbalzi) e Freeman trova alcuni canestri importanti. Spinelli detta bene i tempi e Rullo è preciso dalla distanza. Casale soffre molto a rimbalzo e reggini che allungano chiudendo il secondo quarto in vantaggio di sette sul 39-32.
Durante la pausa lunga il pubblico ricorda la cara amica Sabrina Condello e Filippo Schipani, un giusto plauso a due persone che amavano lo sport reggino e la cui assenza causa nei cuori degli appassionati un lungo sospiro di tristezza.
Le squadre rientrano in campo, ma non è la stessa partita. Le percentuali al tiro precipitano dall’una e dall’altra parte, le difese battono sovente gli attacchi e la Viola, dopo un buon inizio in cui mantiene il vantaggio ( 48 a 42 dopo cinque minuti) non trova nella panchina il giusto apporto di fiato e minuti e soffre il rientro dei piemontesi, che con il solito Bray e Martinoni acciuffano il pareggio sul 50-50. Ghersetti penalizzato dai falli smette di essere decisivo sotto canestro, Spinelli gira un po’ a vuoto e Rullo non prende più tiri. Il sentore è che la squadra abbia il fiato corto. Nonostante ciò, Lupusor gioca sono un minuto e Costa, subentrato a Spinelli, sembra essere intimorito dall’esordio. Mordente, pur solido in difesa, in attacco sbaglia molto e Freeman scompare dalla partita, ad eccezione di una tripla a fil di sirena.
E infatti, nel quarto quarto, il nervosismo fa da padrone. Qualche fischio dubbio degli arbitri, un tecnico (sacrosanto a parere di chi scrive) alla panchina reggina e la situazione sfugge un po’ di mano, anche perché Casale, squadra navigata ed esperta della categoria, non sembra perdere concentrazione e infatti mette il naso avanti per tutto il quarto, guidata dal capitano Brett Blizzard che prende decisioni e tiri importanti nei momenti chiave.
Si arriva agli ultimi venti secondo con Casale in vantaggio di uno, coach Benedetto decide di non chiamare il time out per l’ultima azione (“I ragazzi sapevano già come comportarsi in queste occasioni, non ho ritenuto necessario chiamare il minuto” ha dichiarato in conferenza stampa) e palla in mano a Freeman, in netto debito d’ossigeno, per l’isolamento offensivo. L’americano palleggia, palleggia, palleggia, Brackins sale tardi per bloccare sul lungo avversario e con 6 secondi da giocare la guardia Usa decide di entrare palla in mano. Difesa piemontese perfettamente schierata e penetrazione che finisce sui 2.12 di Fall, che stoppa restando fermo. Fine partita. Casale vince 61 a 62 ed esulta.
Durante l’arco della partita non tutto è stato da buttare. Bene a rimbalzo, soprattutto difensivo, troppe però le azioni individuali e troppo poco coinvolgimento nei lunghi nell’apporto offensivo. Pochissime palle “sotto” e tanti tentativi dalla media. Lo stesso Brackins ha ricevuto spesso palla lontano da canestro per poi creare l’avvicinamento spalle al cesto, spesso però creando confusione e non ottenendo quasi mai lo scarico decisivo per le guardie. Con diversi portatori di palla poi, è strano che il pallone decisivo sia stato gestito da una guardia in isolamento, senza scarico ma direttamente partendo da palleggio, cosa più da Ncaa che da basket europeo in cui le difesa sanno leggere a menadito queste situazioni.
Sconfitta che brucia, anche perchè arrivata negli ultimi momenti, ma segnali incoraggianti ce ne sono. Domenica prossima ancora un avversario piemontese, la Viola infatti volerà ad Omegna per affrontare la squadra locale, negli ultimi anni terreno fertile ( si ricordi la vittoria dell’anno scorso nel momento orribile senza Rush e la prestazione dell’anno prima con un Caprari super da 30 punti).
Piccola nota di disappunto per il comportamento di qualche “tifoso” che non avendo voglia di cercare un alibi più consono per una sconfitta beffarda ma forse meritata, ha deciso di prendersela in maniera molto poco ortodossa con gli arbitri, tentando di avvicinare con troppa grinta questi ultimi all’uscita dal campo. Reggio è la piazza più corretta d’Italia e tale dovrebbe restare. Anche perché i sogni di gloria passano anche dalla reputazione che una società e una piazza si creano nell’ambiente, e questo non è sicuramente il modo giusto.

William D’Alessandro

Tabellini:
Bermè Viola Reggio Calabria: Freeman 20, Costa, Lupusor, Mordente 3, Rullo 8, Ghersetti 8, Crosariol 2, Spinelli 8, Brackins 12. Coach Benedetto
Junior Casale Monferrato: De Nicolao, Bray 16, Tomassini 9, Natali 5, Blizzard 6, Martinoni 11, Vangelov 3, Fall 7, Saunders 5. Coach Ramondino

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