Da Malta la scalata della ‘ndrangheta al gambling online: piatto ricco mi ci ficco

22 Luglio 2015, due miliardi di euro sequestrati e 41 arresti. La Procura Antimafia di Reggio Calabria infligge un duro colpo al crimine cibernetico organizzato, sequestrando 11 società estere, 45 società operanti nel settore dei giochi e delle scommesse operanti sul territorio nazionale, oltre 1500 punti commerciali per la raccolta di giocate, 82 siti nazionali e internazionali e innumerevoli immobili. L’Operazione “Gambling Online” è la testimonianza di come i clan della ‘ndrangheta si siano infiltrati in uno dei settori più fiorenti dell’economia italiana e come il raggio d’azione si sia allargato anche a nazioni come Austria, Romania, Malta e Spagna.

11 Settembre 2015, la storia si ripete. La seconda tranche della maxi operazione congiunta della Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria, coadiuvata dalla Scico e dal Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma della Gdf, porta al sequestro di beni per 25 milioni di euro. Confiscate altre 21 società italiane ed estere, 31 siti nazionali e internazionali, 36 immobili e numerose auto e moto, per un valore complessivo di 25 milioni di euro. Anche in questo caso le ramificazioni con l’estero sono particolarmente articolate, coinvolgendo direttamente società e trust costituite ad hoc dall’holding del crimine per la gestione del gioco d’azzardo illegale. Oltre a Malta, Romania e Spagna, in questo caso sono coinvolti personaggi di un paradiso fiscale come le Antille Olandesi.

L’escalation del crimine e dell’interesse della ‘ndrangheta nei confronti del gambling terrestre e online trova un’interpretazione numerica fondata nel fatturato annuale generato dal gioco d’azzardo legale. La recente infografica pubblicata dal sito gamingreport.com raccoglie una serie di dati importanti sul mercato dei giochi pubblici italiani, intorno al quale ruotano 84,4 miliardi di euro di fatturato ripartiti tra slot machine, giochi online, scommesse online e lotterie nazionali. Le previsioni per il 2015 sono ottimistiche e gli analisti prevedono che il settore dei Giochi possa avvicinarsi al limite dei 90 miliardi di euro.
Con il settore dell’edilizia in crisi, uno degli obiettivi delle ‘ndrine resterà quello di infiltrarsi in un mercato che non è stato scalfito dalla recessione e che può contare di anelli deboli nella gestione globale. Le ultime due operazioni sono solo i primi capitoli di una saga destinata a protrarsi nel tempo.

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