Gli investitori stranieri poco attratti dai casinò tricolore

“Ci piace” guardare a chi vuole investire nel comparto dei casinò e su quello dei casino online migliori, nonostante per ciò che riguarda il nostro Paese, questo segmento del gioco sul nostro territorio non viva certamente “il periodo migliore” della propria esistenza. Così, “ci piace” anche guardare in altri Paesi e vedere se l’investimento nei casinò riveste sempre interesse oppure è un settore che “non interessa” a livello globale e finanziario. Si vorrebbe fare un esame approfondito di questo scenario a livello planetario, focalizzando l’attenzione, ovviamente, sui mercati caldi, quello asiatico e quello statunitense per esempio. “Ci piace” poi anche vedere negli altri Paesi l’effetto che può avere la gestione privata dei casinò rispetto alla gestione pubblica che qui, sul nostro territorio italiano, non ha sortito un buon risultato. Non da ultimo in questo scenario “ci piace”, anche, curiosare sull’effetto che i casinò potrebbero dare al settore del turismo che, in alcuni casi, viaggiano a braccetto ed anche con risultati interessanti.
Come prima argomentazione “ci piace” guardare ai casinò di Macao, dove la lotta alla corruzione, portata avanti dal Governo di Pechino, ha in pratica scoraggiato i forti giocatori cinesi dal recarsi là a giocare. E si può dire che negli ultimi due anni, più o meno, un gran numero di giocatori VIP ha disertato quella destinazione a causa della continua campagna anti corruzione e che ha prodotto l’allontanamento dai casinò di Macao di quel tipo di giocatori che avevano “prima” una meta fissa in quei casinò. Forse, oggi, i provvedimenti del Governo si fanno sentire meno e, quindi, l’affluenza dei giocatori VIP è ripresa, ma non certamente al ritmo di qualche anno fa. Ci vorrà forse un bel po’ di tempo per tornare a quel numero di picco delle entrate di circa 45 miliardi di dollari… ma ci si arriverà.
“Ci piace” anche guardare al personaggio del momento che fa parlare alquanto sulla “sua personalità”: Donald Trump che, in passato, è stato un magnate dei casinò, e “ci piace” anche conoscere se questo suo “impegno” abbia nociuto o meno per la sua campagna elettorale. Sostanzialmente, si può dire che il suo intervento per i casinò sia stato indifferente relativamente alla sua campagna, in quanto si spera che all’elettorato statunitense non interessino particolarmente gli affari di Trump nei casinò ma si spera che si interessino di “qualcosa di assai più serio”.
Un occhio anche ai casinò ed ai casino online autorizzati del Nevada che hanno un andamento assai buono mentre Atlantic City che voleva diventare la capitale atlantica del gioco d’azzardo, è attualmente in crisi nera. Ma, in pratica, questo probabilmente dipende dal fatto che ora il gioco è nel cuore dei mercati ed è presente in tanti territori, quindi suddiviso. Qualcuno dei casinò, quindi, sale e qualcuno invece scende. E per parlare, infine, del mercato italiano dei casinò non si pensa che possa essere interessante per le grandi compagnie mondiali dei casinò in quanto avrebbero bisogno di una licenza esclusiva, bassa pressione fiscale, capacità di permettere fumo e considerando anche la diffusione del gioco in Italia è improponibile che siano di interesse per qualcuna delle principali società di casinò estere. Mentre, indubbiamente, i casinò possono avere un impatto positivo ed anche significativo sul turismo e questo a parte il nostro territorio anche a livello mondiale come Singapore che è diventata un’attrazione obbligatoria da vedere insieme agli iconici Marina Bay Sands e Resorts World Sentosa.

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