Reggio Calabria. La Federazione provinciale di Reggio Calabria del Partito democratico, appreso dagli organi di stampa dell’ammonimento orale da parte del Questore di Reggio Calabria nei confronti di Massimo Ripepi, consigliere comunale reggino di Fratelli d’Italia (ammonimento che non riguarda l’attività professionale o politica di Ripepi ma come chiarito dal suo stesso avvocato attiene a delle omelie pronunciate da Ripepi per stigmatizzare il comportamento di una donna, nella qualità di pastore della Chiesa cristiana “Gesù Cristo è il Signore” di Catona nda – clicca qui per leggere l’articolo) ha diffuso una nota stampa in cui si scaglia duramente contro l’esponente di minoranza. “Una circostanza assolutamente singolare – commentano i Dem – soprattutto per un soggetto che non perde occasione per richiamarsi ai valori della cristianità”.
Il Pd rimarca proprio la risposta che Ripepi ha affidato al suo avvocato. Dalla nota firmata dal suo avvocato – prosegue la nota del Pd – si evince infatti che Ripepi, “nella sua qualità di Pastore – recita testualmente la nota – è intervenuto a stigmatizzare alcuni comportamenti contrari all’etica ed ai principi cristiani […] limitandosi ad effettuare alcuni passaggi dottrinali cristiani nel corso delle proprie omelie tenute nella Chiesa Cristiana di Catona”.
“Per quanto ne sappiamo – attacca il Pd – la “qualità di Pastore” risulta assolutamente incompatibile con l’attività di consigliere comunale. L’articolo 60 comma 1 del decreto legislativo 267 del 2000 cita espressamente tra i casi di ineleggibilità alla carica di consigliere comunale anche “gli ecclesiastici ed i ministri di culto – citiamo anche qui testualmente – che hanno giurisdizione di anime e coloro che ne fanno ordinariamente le veci”. Circostanza giuridica per la quale, a quanto ci è dato sapere, il consigliere-pastore Ripepi è stato costretto a spogliarsi dei suoi abiti talari all’atto della candidatura al Consiglio comunale. Salvo poi contraddirsi, per stessa ammissione del suo avvocato, che afferma che il Ripepi continua ad effettuare “passaggi dottrinali cristiani nel corso delle proprie omelie”. Delle due l’una: Ripepi è pastore o Ripepi è consigliere comunale?”
“Il suo partito Fratelli d’Italia – continua l’affondo il Pd – che fa spesso del rispetto delle norme una sorta di mantra politico elettorale dovrebbe prendere atto di questa condizione ed agire di conseguenza. Cosi come riteniamo che il Consiglio comunale reggino dovrebbe assumere i provvedimenti conseguenti mettendo la parola fine sull’intollerabile ipocrisia che vede un presunto ministro di culto svestirsi saltuariamente dei suoi abiti di predicatore per indossare quelli del politico urlatore».