Pubblicità sul gioco e riduzione Awp: com’è realmente la situazione

In questo periodo non v’è chi non veda che ognuno vuole assolutamente stare con gli occhi ben aperti sulla situazione del gioco e la sua evoluzione. Sopratutto, le associazioni di categoria, Sapar ed As.Tro sono quelle che maggiormente “mettono l’anima” proprio per curare da vicino ogni piccolo spostamento o evoluzione dei vari step che si stanno concretizzando in questo periodo. Gli argomenti “scottanti” sono la pubblicità al gioco ed ai casino online affidabili, la riduzione delle apparecchiature da intrattenimento ed i “pingui” introiti che l’Erario fagociterà dal settore che rende sempre di più e sempre maggiormente di qualsiasi altro comparto commerciale.
Ma non va bene ugualmente, lamentano gli operatori di settore, si continua a pensare di farlo morire o farlo trasmigrare in sale dedicate oppure in periferie vuote e “pericolose” dove aspetterà la “sua dolce morte”, insieme a quella economico-finanziaria dei suoi operatori. Ma, anche se si continua a denigrare il gioco, bisognerebbe anche avere il coraggio di dire che l’Erario, nell’anno corrente, incasserà da quello lecito la cifra “monstre” di ben 13 miliardi di euro e proprio in un momento in cui sembrava che lo stesso venisse soffocato dalle restrizioni normative e regolamentari messe in atto dalle varie Amministrazioni comunali. Si è in presenza di una performance del gioco che raggiunge veramente un picco storico e questo sta, sempre e comunque, a significare che di questo lo Stato non può, senza ombra di dubbio, farne a meno. Ma appunto per questo dilagare, sempre lo stesso Stato si trova “obbligato” a pianificare un percorso che porterà ad una parziale rinuncia a questi introiti per confermare gli impegni presi in Conferenza Unificata e per soddisfare i benpensanti che del gioco non vogliono sentir parlare… e che porterà tanti voti all’Esecutivo qualora applicasse sul settore un bel “taglio di scure”.
E questo è ciò che dovrebbe fare e ciò che si aspetta il cittadino medio dall’Esecutivo.
Ma nello stesso tempo arriveranno prodotti e apparecchiature nuove di gioco per le quali servirà una pubblicità incessante, ma sopratutto che avrà l’obiettivo di “sedurre” quel mercato a cui la slot non piace ed in particolare i giovani. Giovani che in internet vivono la loro attuale dimensione con tutti quegli strumenti innovativi che sono in loro possesso e che permettono di connettersi “perennemente” ed, ovviamente, anche di raggiungere il mondo del gioco. Oltre ai giovani, la pubblicità toccherà anche “le altre età” sopratutto quelle che giocano al Lotto, lotteria che anni fa era settimanale ed ora ha una cadenza ogni dieci minuti.
Le slot dei casino online, ovviamente, non hanno bisogno di pubblicità, perché vivono “di luce propria”: la pubblicità serve per altri giochi e a suo tramite si ripete come un “mantra” il messaggio della vincita “che risolve la vita”, ma sopratutto che spinge ad iniziare a puntare tramite i “famigerati bonus di benvenuto”. Quindi, non si può dimenticare che la pubblicità in se stessa, per il “cittadino normale” è solo un incentivo a giocare e toglie a qualsiasi attività da parte degli Enti Locali di impostare una qualsivoglia informazione di responsabilità e di sensibilità nell’affrontare il mondo del gioco d’azzardo.

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