Calabria: Lotta alle slot? Ecco cosa accade

Slot machine

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La Calabria, purtroppo, gode di un pessimo primato a livello nazionale: difatti, questa regione del sud Italia è una tra le più “impegnate” – negativamente parlando – per quanto riguarda il gioco d’azzardo online. La conseguenza diretta di tale attività è un continuo crescere degli individui colpiti dalla cosiddetta patologia del gioco d’azzardo patologico. Proprio questa è stata la tematica su cui ha ruotato il convegno che si è tenuto a Lamezia Terme grazie alla comunità di accoglienza cnca Calabria Onlus, dove ha presenziato pure Arturo Bova, il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria.

Lo stesso Arturo Bova ha fatto presente in occasione di questa incontro che per contrastare l’illegalità del gioco d’azzardo sono state inserite delle disposizioni specifiche ( all’interno dell’articolo 19) che hanno proprio il compito di andare contro la diffusione di questi “punti di ritrovo” per il gioco “malato”. Nello stesso articolo, peraltro, non si combatte solamente il gioco d’azzardo esercitato illegalmente, bensì si cerca anche di proteggere i soggetti più deboli ossia i giocatori che purtroppo molto spesso si ritrovano a combattere con la patologia della ludopatia. Allo stesso tempo, però, si cerca anche di garantire un afflusso ordinato presso le sale gioco, vietando però l’installazione di slot machine o macchine da gioco nelle aree più sensibili.

Ciò significa che tali sale da gioco devono trovarsi ad una distanza di 300 metri per comune con popolazione fino a 5.000 abitanti o 500 metri per popolazione che va oltre i 5.000 abitanti. Tra i luoghi sensibili citiamo scuole, luoghi dedicati al culto, impianti sportivi, oratori e zone di ritrovo per i più giovani. Non dimentichiamoci neppure dell’introduzione del patrocinio regionale per tutte quelle manifestazioni che ospitano/pubblicizzano attività che, nonostante siano legali, in realtà vanno contro l’uso intelligente del denaro o che comunque portano ad una dipendenza dal gioco d’azzardo.

Oltre a quanto abbiamo appena detto sopra, verrà creato il marchio “No Slot”: si tratta di un riconoscimento che verrà utilizzato dagli esercizi pubblici per indicare che nel proprio locale pubblico non sono state installate – e non lo saranno mai – slot machine o videolotterie. Con questo marchio, inoltre, gli esercenti potranno avere accesso diretto agli sgravi fiscali ed agli incentivi del caso.

Arturo Bova, inoltre, ha sottolineato che non gli dispiacerebbe creare anche un “No slot Day”, grazie al quale in tutta la Calabria si potrebbero organizzare delle riunioni nei diversi Consigli comunali per trattare del tema in questione. Successivamente si potrebbe pure provare a coinvolgere altre regioni, dando vita ad una rete di consigli comunali che potranno deliberare e far valere la propria voce, facendosi prendere in considerazione dal Governo italiano e dal Parlamento.

Naturalmente ai giorni nostri, con l’avanzare delle tecnologie, è necessario fare sempre di più attenzione, soprattutto vigilare sui nostri giovani, che possono essere invogliati nel giocare anche con il demo slots giocando da casa utilizzando il computer di casa oppure con il tablet. Non resta che fare attenzione e soprattutto rivolgersi agli enti competenti per farsi aiutare in modo adeguato, nel caso in cui dovessero manifestarsi i classici “sintomi” del giocatore d’azzardo patologico.

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