Reggio Calabria. Lo scorso 18 maggio si è tenuta l’assemblea del personale, in forza ad Alitalia, iscritto, e/o simpatizzante, alla UILT Calabria, presso l’aerostazione di Reggio Calabria. L’assemblea – si legge in un estratto del verbale diffuso dalla Uiltrasporti – ampiamente partecipata, ha espresso il dissenso e le preoccupazioni dei lavoratori, al cospetto di politiche aziendali occulte, che, in questo momento, non lasciano intravedere possibili spiragli per la legittima continuità delle attività sullo scalo reggino. L’elemento scatenante, di ulteriore destabilizzazione, è stato, il mancato preannuncio, legato alla riduzione dell’offerta commerciale, percepita come un ulteriore passo verso il definitivo abbandono dello scalo, rendendo ancora più difficile la continuità in autoproduzione.
I numerosi interventi, che si sono susseguiti durante l’assemblea, da parte dei partecipanti, hanno univocamente dimostrato perplessità legate al silenzio della politica, sottolineando il probabile utilizzo di soldi pubblici diretti verso le Compagnie Aeree low cost, a discapito dell’ex Compagnia di Bandiera, creandone un forte svantaggio nei confronti del competitor. Il personale di Alitalia, dubbioso sull’esistenza di un disegno politico ben preciso, denuncia l’esigenza di ripristinare il volo night-stop da, e per Roma Fiumicino che, oltre ad aver dimostrato di essere un importante collegamento per l’utenza (visti i flussi registrati quando il collegamento era ancora attivo), garantiva l’indispensabile mole di lavoro per un prosieguo maggiormente produttivo delle attività. Inoltre, è stata sottolineata la difficile comprensione dell’orario commerciale, che, oggi, privilegerebbe Lamezia Terme con due collegamenti Alitalia (mattina/notte) FCO/SUF/FCO, a distanza di 40/50 min circa (nonostante il personale Alitalia operante sullo scalo di Lamezia sia stato assoggettato alla CIGS a zero ore). Si pensa che, uno dei due collegamenti, sia stato tracciato a seguito della cancellazione di quello riguardante Reggio Calabria, facendo venire meno l’aeromobile, dichiarata, “mancante”. Visto il dato analitico, sembrerebbe che tale soluzione risulti essere ingiustificata ed improduttiva, costringendo, inoltre, l’utenza dell’area dello stretto, a notevoli disagi per il raggiungimento notturno/mattutino della propria dimora, e/o dell’aerostazione di Lamezia.
L’urlo generale, ha riguardato una significativa richiesta di aumento delle attività, anche mediante l’adozione di una politica di co-marketing che, ad oggi, sembrerebbe essersi bloccata alla burocrazia. Tra i vari interventi, la linea comune è stata tracciata dalla stanchezza del personale, esasperato dal continuo “andare a marcia a vista”, che ha denunciato, in tale circostanza, il problema più generalizzato dettato dal taglio del salario per effetto della CIGS, e della conseguente riduzione dell’operatività dello scalo. Si denuncia quindi anche la frustrazione ed il disagio generatosi tra le famiglie dei dipendenti. Si rivendicano dignità e diritti; si rivendica la vicinanza delle Istituzioni di fronte alla precarietà del lavoro, in un territorio dilaniato dalla destabilizzazione dei livelli occupazionali.
In sintesi, l’assemblea ha espresso le seguenti richieste:
- Ripristino del night-stop (REG/FCO/REG);
- Piano di rilancio/sviluppo di lunga gittata;
- Intervento delle Istituzioni, focalizzato sul problema sociale generatisi tra i lavoratori in forza all’aeroporto di Reggio Calabria;
- Politiche commerciali, in grado di sopperire alle reali esigenze del mercato con il ripristino degli slot, che hanno storicamente accompagnato, a pieno regime, la regolare mobilità dell’utenza dell’area Metropolitana che oggi rivendica a gran voce il servizio di qualità.
L’auspicio, del personale in assemblea, è stato quello che si possano creare dei tavoli tecnici/politici, per il ripristino delle sinergie necessarie per il rilancio del settore, evidenziando, altresì, la specificità del problema riguardante il personale calabrese, legato ad un più ampio contesto riferito alla precarietà del lavoro ed alle politiche sociali. L’assemblea si è conclusa con impegni ben precisi da parte della UILT Calabria, che promette, in soluzione di continuità, azioni sindacali a sostegno delle richieste condivise. Al termine dell’assemblea, il sindacato, ha preannunciato la mobilitazione del personale calabrese, a sostegno del mantenimento dei livelli occupazionali e dei servizi offerti.