Gioia Tauro (Reggio Calabria). La Filt Cgil e la Fiom hanno promosso un sit-in di protesta che si sta tenendo davanti all’ingresso doganale del porto di Gioia Tauro. Le ragioni della manifestazione risiedono nelle incertezze che avvolgono la questione relativa al personale in esubero con i sindacati in attesa di un intervento del Governo. Salvatore Larocca, della Filt Cgil, spiega a questo proposito che: “Si tratta di un passaggio chiave per capire come evolverà la situazione. Puntiamo a fare di Gioia Tauro una vertenza nazionale. La soluzione al problema dovrà garantire comunque tutti i livelli occupazionali. Nessun posto di lavoro dovrà andare perduto. L’utilizzo degli ammortizzatori sociali dovrà essere comunque utilizzato per il tempo strettamente necessario ad un rilancio vero del porto. L’avvio della logistica non potrà essere comunque essere una soluzione immediata e per questa ragione chiediamo che il Governo si faccia carico di potenziare i volumi di traffico nello scalo in quanto le previsioni di traffico nel Mediterraneo entro i prossimi anni sono comunque in forte crescita. Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti dovrà chiedere impegni concreti al governo nazionale per Gioia Tauro, in quanto è l’unica realtà che ha consentito in questi anni, e potrà continuare a farlo per il futuro, l’unica possibilità di riscatto sociale ed occupazionale della regione”. Al sit-in stanno partecipando i sindaci di Laureana di Borrello, Rosarno e San Ferdinando, il consigliere provinciale di Rifondazione comunista Giuseppe Longo e numerosi lavoratori. Si mobilita anche la Chiesa, con la diocesi di Oppido-Palmi che ha programmato per la serata di oggi una veglia di preghiera.