Seminara (Reggio Calabria). “Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta” la scritta, insieme alla foto di Silvio, campeggia sulle magliette dei partecipanti alla terza edizione del “meemorial”dedicato a Silvio Galati, vittima innocente di un agguato mafioso. Presente anche Concetta Scordo, mamma dello sfortunato giovane, il papà, i fratelli, insieme allo zio Domenico e il sindaco, Antonio Bonamico, Francesco Silvestre dei Modà la canzone penso che si intitolava “Angeli”, Il torneo di calcetto organizzato da Valerio Managò, mister delle giovanili della Vigor Palmi, registra la partecipazione di Natalino Russo, giornalista a Milano che non vuole mancare alla manifestazione in ricordo del giovane. Sono trascorsi tre anni da quel tragico 27 marzo del 2008 quando una mano armata di un killer sparò all’impazzata colpendo l’innocente Silvio. Non era lui, come è stato in seguito accertato, l’obiettivo del sicario. Un episodio che suscitò enorme sgomento tra la comunità. In quella maledetta giornata, lo sfortunato ventunenne era intento ad installare un’autoradio sull’autovettura di un suo amico. Un lavoro che Silvio faceva per hobby, tanta era la sua disponibilità verso i compaesani. Come ricordano tutti, Silvio era un ragazzo semplice e sincero, suonava nel complesso bandistico della città della “Madonna dei Poveri” e partecipava agli spettacoli organizzati dall’associazione culturale “Canossa”. Tanti erano i sogni dello sfortunato giovane. Tuttavia, la sua grande passione erano i camion. Infatti, ottenuta la patente per la guida dei mezzi pesanti, Silvio, iniziò a lavorare, assentandosi da casa per lunghe settimane, anche durante le feste. Sempre sorridente e affabile, il giovane seminarese ha pagato con la vita la sua generosità. Ebbene, il torneo di calcetto per onorare la memoria della giovane vittima innocente, ha rappresentato il modo migliore per coinvolgere i giovani e farli riflettere sul rispetto del prossimo, attraverso valori come legalità, sacrificio e amicizia. Valori che erano propri del giovane Silvio Galati.
Antonio Ligato