Reggio Calabria. Un uomo di 49 anni, Orazio Puntorieri, lsu, è stato ucciso intorno alle 21,45 in via Abbate Sant’Elia, la strada che costeggia la Statale Jonica 106, nel quartiere di Ravagnese. L’uomo è stato freddato con uno o più colpi di arma da fuoco, probabilmente un fucile caricato a pallettoni. Il suo corpo è caduto sulla soglia di un cancello d’accesso a un terreno, di proprietà di un suo amico, dove ogni sera Puntorieri si recava per accudire due cavalli di sua proprietà. Appassionato di caccia e tiro a volo, Puntorieri dedicava grande cura ai suoi cavalli. Una passione e un’abitudine conosciuta anche dal suo assassino.
Nessuno ha assistito all’omicidio, solo più tardi un abitante della zona ha visto il corpo per terra e ha dato l’allarme alla centrale operativa della Questura, che ha fatto subito convergere in zona alcune pattuglie della Squadra Volante, diretta dal vicequestore aggiunto Gerlando Costa. Lo hanno trovato disteso, con le braccia allargate, indossava un giaccone invernale, un maglione bianco, pantaloni da lavoro e un berretto di lana. Sul maglione, all’altezza dell’addome, una ferita da arma da fuoco, e altre ferite nella zona del basso ventre. I sanitari dell’ambulanza del Servizio d’urgenza ed emergenza medica 118 non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Sul luogo del delitto è intervenuto il vicequestore aggiunto Fabio Catalano, funzionario di turno della squadra mobile, che ha assunto la titolarità delle indagini. La zona è stata transennata col nastro bianco e rosso per consentire i rilievi della scientifica e del medico legale della Polizia di Stato, Mario Matarazzo. Sul luogo dell’agguato sono giunti anche i militari della locale Stazione Carabinieri.
Puntorieri, separato dalla moglie e padre di due figli, abitava nel quartiere di Sbarre, in via Salvo D’Acquisto. L’uomo non era noto agli investigatori per reati di criminalità organizzata. La sezione omicidi della squadra mobile, diretta da Angela Rogges con il coordinamento del primo dirigente Renato Cortese e del suo vice Renato Panvino, in queste ore sta ricostruendo gli ultimi spostamenti dell’uomo. Si scava a 360 gradi nella sua vita per ricomporre il puzzle e individuare il movente dell’assassinio.
Fabio Papalia