Il Partito Democratico della Provincia di Reggio Calabria ha esaminato la grave situazione che si sta verificando anche nel settore della Scuola della nostra Provincia con la perdita di quasi 1200 posti tra personale docente e non docente, ivi compresi i docenti impegnati nel sostegno agli alunni diversamente abili, a seguito dei provvedimenti legislativi pervicacemente voluti dal Ministro Gelmini, che riducono drasticamente i livelli occupazionali anche nel nostro territorio.
1200 persone che non trovano più il posto a Reggio Calabria rappresentano un elemento che non può essere sottovalutato. E’ un fenomeno di grossa rilevanza sociale, che chiama in causa quanti a vario titolo hanno concorso a queste determinazioni; la disperazione che registriamo attraverso i massmedia sono il segnale di tensioni sempre più ampie, che rischiano di essere ingovernabili.
E’ un problema che chiama in causa quanti hanno responsabilità nel riguardi non solo del personale, ma dell’intero sistema formativo in un’ottica di sviluppo complessivo del nostro territorio. E’ in quest’ottica che interveniamo su questo argomento e ci sentiamo impegnati a portare avanti battaglie e ragionamenti in funzione di uno sviluppo qualitativo del sistema anche per la più ampia occupazione possibile, impegnando su questo i nostri rappresentanti ai vari livelli istituzionali
Riteniamo, infatti, insipienza pura l’atteggiamento di autorevoli rappresentanti del centrodestra nel tentativo di cavalcare la protesta e la disperazione di chi, a causa dei provvedimenti legislativi della Gelmini, non troverà più il posto di lavoro dimenticando le proprie responsabilità e il proprio ruolo che avrebbero potuto quanto meno attenuare gli effetti devastanti degli stessi.
Come pure è insipiente cavalcare la protesta dimenticando di aver governato la Regione Calabria dal 2001 al 2006 senza aver preso un solo provvedimento sul dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche e di non aver fatto niente allorquando veniva imposto alle Regioni un provvedimento di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, secondo criteri definiti con legge nazionale, pena il commissariamento delle stesse. Fortunatamente la Corte Costituzionale, con sentenza n.300 del 24.6.2009, ha riconosciuto la potestà legislativa delle Regioni in materia di riorganizzazione della rete scolastica e quindi il Regolamento che ha disciplinato questo aspetto fondamentale deve essere ora considerato illegittimo.
Abbiamo aspramente criticato i provvedimenti legislativi nella fase in cui sono stati prodotti in Parlamento, li critichiamo ora per gli effetti devastanti che producono, perché:
– sono frutto non di una riflessione su valori fondamentali e su grandi scenari culturali, ma su questioni di carattere economico e organizzativo, sulla spesa corrente e sui posti di lavoro. Più sulla dimensione quantitativa che su quella qualitativa del nostro sistema di istruzione.
– impongono un modello didattico e organizzativo, svuotando e svilendo l’autonomia delle scuole e i compiti che il titolo V della nostra Costituzione attribuisce alle Regioni e al sistema delle autonomie locali.
– scaricano sugli enti locali i costi essenziali per mantenere la qualità delle scuola italiana e l’integrazione dei soggetti più deboli, costi non sostenibili nell’attuale situazione finanziaria degli stessi.
Per questo il Partito Democratico di Reggio Calabria intende partecipare attivamente al grande movimento di queste settimane, elaborando, con il contributo del personale della scuola e dei responsabili degli Enti Locali, una proposta a partire dal proprio punto di vista e dalle proprie competenze. Deve essere, però, recuperata un’idea di dimensionamento delle istituzioni scolastiche capace di garantire la più ampia offerta formativa che discenderà dai nuovi ordinamenti, il raccordo con lo sviluppo del territorio, la piena titolarità degli Enti Locali, la programmazione dei piani dei servizi connessi al diritto allo studio.
Un concetto, comunque, va ribadito fin da ora, a proposito del progressivo superamento delle situazioni relative a plessi e sezioni staccate con meno di 50 alunni: va assunto quale criterio di verifica non il punto di erogazione del servizio, ma la realtà del plesso considerato nel suo insieme.
Concludendo, crediamo che la Scuola abbia bisogno di adeguati investimenti, che si avranno solo quale frutto di una raggiunta e condivisa consapevolezza dell’importanza della posta in gioco.
Questa consapevolezza ancora non si vede. Si vedono i tagli e le proteste, non ancora il dibattito sulle proposte.
Vorremmo confrontarci e privilegiare un percorso non di parte perché la Scuola ha bisogno della massima unità di tutte le forze politiche, istituzionali e sindacali.
Il Responsabile
Prof. Franco Palumbo