Cosenza. Stamattina una ventina di baracche del campo rom di allestito lungo il fiume Crati, a breve distanza dal vecchio mercato ortofrutticolo di Cosenza, sono state avvolte dalle fiamme. Presso l’accampamento nomadi di Vaglio Lise sono giunte quattro squadre dei Vigili del Fuoco che si sono impegnati per domare il rogo propagatosi ulteriormente a causa delle raffiche di vento in città. L’incendio è stato originato, con ogni probabilità, da una stufa. Da quanto si apprende, nessuno degli abitanti nell’accampamento sarebbe morto nel rogo. Sul posto sono intervenuti anche Polizia e Polizia Muncipale. Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, giunto sul luogo dell’incendio, ha dichiarato che Vaglio Lise “l’attuale situazione, sia in termini di sicurezza riguardo all’incolumità delle persone, sia in termini di igiene pubblica, non è più tollerabile né procrastinabile”. Circa sessanta persone, tra coloro che popolano l’accampamento, sono ora senza un rifugio, ma hanno manifestato l’intenzione di non andar via. Tempo fa, il sindaco decise di ditare il campo di bagni chimici, docce e fontane. ”A mio parere – afferma Occhiuto- siamo davanti a una bomba a orologeria che ci impone di fare qualcosa. L’amministrazione ha individuato proprio a Vaglio Lise una zona su cui far sorgere il centro di valorizzazione della cultura rom, che diventerà anche un campo sosta temporaneo. Al riguardo, abbiamo redatto un progetto preliminare e individuato un finanziamento regionale. “La struttura – spiega il sindaco- sarà realizzata riconvertendo l’ex mercato ortofrutticolo in un villaggio con caratteristiche di ecocompatibilità. Adesso, però, dobbiamo superare le problematiche tecniche imposte dal vincolo idrogeologico con la collaborazione delle autorità di bacino, perché si possano concordare le opere integrative che riducano il rischio idrogeologico. Non è più pensabile restare inermi spettatori di fronte a rischi così alti”. “Ogni persona – termina il Primo Cittadino – ha diritto al rispetto della sua la dignità che si concretizza con il vivere in condizioni civili di sicurezza e di igiene”.