Limbadi (Vibo Valentia). Nella mattinata odierna, personale della locale Squadra Mobile, unitamente a personale della Squadra Mobile di Vibo Valentia, ha proceduto all’arresto del latitante Salvatore Ascone, 48enne nato a Limbadi (VV), alias “U Pinnularu” resosi irreperibile dal mese di luglio 2013, all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 65 soggetti ritenuti affiliati alla cosca Giampà di Lamezia Terme (CZ), nell’ambito dell’operazione “Perseo”.
Gli agenti, a seguito delle attività investigative avviate nell’immediatezza alla mancata esecuzione ed implementate successivamente all’emissione del provvedimento di latitanza da parte della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, che ha coordinato le attività di indagine da parte dei menzionati uffici investigativi, hanno rintracciato Ascone nelle adiacenze della propria abitazione in Limbadi, in un locale adibito a stalla.
Una meticolosa ed impegnativa cinturazione di una vasta zona del comune di Limbadi, da parte degli uomini delle Squadre Mobili di Vibo Valentia e Catanzaro, ha permesso quindi di verificare la presenza del catturando che si nascondeva in una delle pertinenze alle diverse proprietà immobiliari, nella disponibilità dei suoi familiari.
Dalle risultanze investigative, Ascone sarebbe soggetto vicino alla cosca Mancuso di Limbadi e sicura fonte di approvvigionamento di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti per gli esponenti di vertice della cosca Giampà di Lamezia Terme (CZ), quali il capo cosca Giuseppe Giampà e il sodale Saverio Cappello, attualmente entrambi collaboratori di giustizia.
Nel provvedimento cautelare, infatti, ad Ascone viene contestato di aver detenuto e successivamente ceduto, in plurime occasioni, sostanza stupefacente del tipo cocaina per un quantitativo complessivo di circa 26 kg al gruppo criminale Giampà. La cosca Giampà acquisita la sostanza stupefacente provvedeva, successivamente, allo smercio nell’intero comprensorio di Lamezia Terme con l’introito di rilevanti illeciti guadagni che riutilizzava per l’acquisto di armi e mezzi per le azioni omicidiarie, nonché per la retribuzione stessa degli affiliati e la compera di altre sostanze stupefacenti da destinare allo spaccio; circostanza quest’ultima che ha consentito la contestazione all’Ascone anche dell’aggravante della metodologia mafiosa all’attività illecita posta in essere. Dopo le formalità di rito l’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia.
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