Catanzaro. La Squadra Mobile di Catanzaro, coadiuvata dalla Squadra Mobile di Lucca, nelle prime ore di stamane, ha tratto in arresto a Lucca M.P., fiorentino di 41 anni, in esecuzione di un’ordinanza dispositiva della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Catanzaro.
Il provvedimento restrittivo trae origine dalle indagini svolte dagli investigatori della Squadra Mobile di Catanzaro che hanno ricevuto la denuncia di una giovane residente nel capoluogo, adescata con l’inganno sui “social network” e irretita da M.P. che avrebbe utilizzato una falsa identità virtuale. Il destinatario della misura infatti, ben celato dall’anonimato del web, avrebbe offerto alla donna un’immagine di sé ben lontana dalla realtà, dicendosi pronto a stringere una relazione amorosa con la malcapitata, carpendone la fiducia, fino ad indurla a ritrarsi in foto e video che la raffiguravano in pose dall’inequivoco significato erotico.
Proprio tale materiale, in seguito, sarebbe diventato oggetto di subdola estorsione ai danni della giovane che di lì a poco si ritrovava in un vero e proprio incubo, conclusosi solo nella giornata odierna, unitamente ad alcuni familiari che sono stati coinvolti nella vicenda per far fronte alle richieste di denaro. La minaccia consisteva nel pubblicare “on line” il materiale privato qualora la ragazza non gli avesse corrisposto il denaro preteso, fino a che, dopo un primo tentativo, l’indagato avrebbe ottenuto il prezzo del reato. Al primo pagamento sarebbero seguite ulteriori richieste che si sarebbero interrotte solo con l’intervento degli inquirenti. All’atto dell’arresto, la Polizia ha rinvenuto e sequestrato a casa dell’indagato il personal computer contenente materiale pornografico e svariati supporti informatici, utili allo sviluppo delle indagini.
La vicenda testimonia quali gravi insidie si nascondano in rete, soprattutto per utenti giovani, della cui buona fede sono pronti ad approfittare soggetti con pochi scrupoli disseminati in “on line” dietro mentite spoglie. Fermo restando il monito che la vicenda impone di seguire consigliando prudenza nell’intessere relazioni “virtuali” potenzialmente pericolose, soprattutto per i giovanissimi appare chiara l’importanza di denunciare tempestivamente tali tipologie di reati alle Forze dell’Ordine senza remora alcuna.
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