Reggio Calabria. Nella serata di ieri i Carabinieri hanno tratto in arresto un cinese, di 44 anni, per favoreggiamento della prostituzione. Alcune segnalazioni dei residenti di via Aschenez, giunte nei giorni precedenti ai Carabinieri dell’Aliquota Operativa del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia, diretto dal tenente Francesco Rampielli con il coordinamento del capitano Nicola De Tullio, si sono rivelate fondate.
Ai carabinieri, che avevano avuto già modo di notare anomale frequentazioni in un appartamento di via Giulia, è bastato poco per capire che dietro una facciata di apparente rispettabilità in quell’appartamento del centro cittadino si trovasse una vera e propria casa d’appuntamento.
Nella serata di ieri durante un nuovo servizio di osservazione i Carabinieri hanno notato un cittadino cinese – già visto aggirarsi altre volte in quello stesso stabile e successivamente identificato nel quarantaquattrenne cinese – che, con atteggiamento circospetto, entrava nell’appartamento di via Giulia. Poco dopo è stato notato entrare nello stabile un altro uomo di giovane età che parlava al cellulare e si muoveva con esitazione come se il suo interlocutore lo indirizzasse su dove andare.
Terminata la telefonata, il ragazzo si è deciso ad introdursi nell’appartamento dove poco prima era entrato il cinese rimanendovi per circa un quarto d’ora. Alla sua uscita è stato bloccato dai Carabinieri ai quali ha confermato immediatamente di essersi recato lì per consumare una prestazione sessuale a pagamento.
A quel punto, i militari hanno fatto irruzione nell’appartamento – suddiviso in diverse stanze da letto ciascuna arredata in modo accogliente e con luci soffuse – dove hanno riscontrato la presenza di due giovani donne cinesi in abiti succinti sorprese dall’intervento degli operanti. Nell’immediatezza, i militari non hanno trovato l’uomo cinese visto entrare poco prima. L’uomo, tuttavia, dopo pochi istanti, è stato sorpreso nascosto sotto il letto della sua camera dove, a seguito di perquisizione, è stata rinvenuta una somma di denaro di circa 1000 euro in banconote di piccolo taglio – riconducibile al corrispettivo pagato dai clienti per le prestazioni sessuali ricevute – unitamente ad un considerevole numero di preservativi e articoli erotici vari.
Nonostante le reticenze dell’uomo – regolare sul territorio italiano e titolare di partita IVA poiché commerciante ambulante da diversi anni – accertate inconfutabilmente le responsabilità a suo carico, in ordine al favoreggiamento della prostituzione delle due connazionali – Hong è stato dichiarato in stato di arresto e, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, associato presso il carcere di S. Pietro.
La casa d’appuntamento, affittata con regolare contratto da un cittadino italiano, è stata sottoposta a sequestro. Le due ragazze cinesi, irregolari sul territorio italiano, sono state sottoposte agli accertamenti di rito per la procedura di espulsione.
Questa attività si inquadra in un più ampio contesto di servizi operativi disposti dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, diretto dal colonnello Pasquale Angelosanto, volti alla repressione del fenomeno del favoreggiamento e dello sfruttamento della prostituzione.