Reggio Calabria. Nella giornata di ieri la Polizia di Stato, nell’ambito di servizi di controllo del territorio volti al contrasto del fenomeno di sottrazione di minori stranieri non accompagnati, ha tratto in arresto per il reato di cui all’art. 12 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998 n. 286 il cittadino egiziano Ammar Adly Abou El Yazid Teleb Issa, nato il 24.12.1985, residente a Milano, indagato per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato; il cittadino eritreo Tomas Habtemariam, nato il 21.05.1986, residente a Crotone ed il cittadino tunisino Ramzi Ben Habib Ayadi Mahjouli, nato il 10.02.1971, residente a Messina, con precedenti specifici in materia di sottrazione consensuale di minorenni, omicidio doloso ed evasione.
I dettagli della operazione di polizia sono stati illustrati stamani in Questura nel corso di una conferenza stampa dal Questore Raffaele Grassi, dal dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, vice questore aggiunto Luciano Rindone, e dal vice dirigente dell’Upgsp, il commissario capo Luca Carlà.
I tre sono ritenuti presunti responsabili, in concorso tra loro, di aver organizzato il trasporto di 9 minori eritrei non accompagnati, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, allontanatisi arbitrariamente da un centro di primo soccorso di Reggio Calabria utilizzato in occasione degli sbarchi. Gli arrestati, unitamente ai minori, nella serata dell’11 maggio scorso sono stati fermati nella centralissima piazza Garibaldi dal personale dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico in servizio di controllo del territorio, mentre erano in procinto di salive a bordo di un autobus di linea con lo scopo di lasciare la città. Avviate le procedure di identificazione ed esperiti gli accertamenti di rito, il personale della Polizia di Stato ha constatato che tra i 9 minorenni ed i 3 arrestati non vi era alcun rapporto di conoscenza o parentela, accertando, altresì, che gli adulti detenevano cospicue somme di denaro in contanti di cui non sapevano indicare la provenienza, utilizzato, in parte, per il pagamento dei biglietti di viaggio per i 9 ragazzi.
Gli approfondimenti investigativi scaturiti dal fermo dei 3 uomini hanno consentito di accertare l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale, dalla spiccata professionalità, anche evidenziata dalla contestuale presenza in città dei 3 arrestati residenti in diverse province italiane. Il sodalizio criminale, teso alla tratta di minori, avrebbe attinto ad un “bacino di utenza” appetibile per la sua vulnerabilità, nonché per la condizione di inferiorità fisio-psichica in ragione della giovane età, allettando i 9 giovani con vane promesse e false prospettive di una vita più positiva altrove. Gli arrestati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, sono stati associati alla Casa Circondariale di Arghillà. Continuano serrati i servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto del fenomeno di sottrazione di minori stranieri non accompagnati, presenti in questa provincia in seguito ai numerosi sbarchi presso il Porto di Reggio Calabria.