Palermo. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Palermo hanno tratto in arresto due giovani responsabili di detenzione ai fini di spaccio e di resistenza a pubblico ufficiale. I due, il 30enne A.V. e la 33enne G.M., conviventi da tempo, hanno lasciato i due figli piccoli, di 7 e 11 anni, da soli a casa e sono usciti per svolgere l’attività di spaccio. Verso le 02,15 infatti, l’uomo, insieme alla compagna e ad altri due giovani al momento rimasti ignoti, sono stati fermati a bordo di un’autovettura Golf da lui condotta, nei pressi di via Calvi. Alla vista dei militari del Radiomobile, l’auto ha dapprima rallentato per poi accelerare e tentare la fuga, rischiando di investire uno dei due militari. A quel punto ne è scaturito un lungo inseguimento per le vie cittadine, nel corso del quale il conducente della Golf, per sfuggire alle Gazzelle dell’Arma, ha più volte rischiato la collisione con gli ignari conducenti dei veicoli che incrociavano la sua folle corsa. Durante la fuga, la donna, seduta al lato passeggero, è stata notata disfarsi di un involucro che, tuttavia, non è stato più ritrovato. Giunto all’altezza di via Marchese di Villabianca, l’uomo ha arrestato improvvisamente la marcia del mezzo e gli occupanti hanno tentato la fuga a piedi. Due di loro sono riusciti a far perdere le loro tracce, mentre i due giovani conviventi sono stati prontamente bloccati ed ammanettati. Nel corso della perquisizione personale, la donna è stata trovata in possesso di 3 dosi di cocaina nonché di circa 1.700 euro in contanti, che sono stati sequestrati poiché probabile provento dell’attività di spaccio. La successiva perquisizione presso l’abitazione in uso ai due ha consentito di rinvenire e sequestrare un barattolo contenente circa 500 gr. di creatina, necessaria per la lavorazione della cocaina, 2 bilancini elettronici e numeroso materiale utile al confezionamento della droga. Giunti in casa, i Carabinieri hanno trovato i due bambini, lasciati completamente soli dai genitori, che sono stati immediatamente affidati ai nonni paterni. L’uomo è stato associato al carcere Ucciardone, mentre la donna al Pagliarelli.
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