Caltagirone (Catania). Il Gip del Tribunale di Caltagirone, a conclusione delle indagini preliminari condotte dalla Polizia di Stato di Caltagirone, coordinata dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, ha emanato 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere, a carico di A.A., di 53 anni, A.G., di 64, C.S., di 44, G.N., di 35 anni, e G.B. di 48 anni. A carico di un’altra persona, A.N. di 34 anni, è stata emanata ordinanza di assegnazione agli arresti domiciliari.
I reati contestati sono per tutti associazione per delinquere, tentativo di estorsione in danno di quattro imprenditori edili impegnati in lavori di appalto a Caltagirone, a due dei quali sono stati danneggiati mezzi meccanici per indurli al pagamento di tangenti, S.G., e il titolare della ditta Occhipinti. Altri due imprenditori, la ditta incaricata dei lavori al cimitero, e la ditta Deanco, sono state rivolte minacce e atti di violenza, con il collocamento di bottiglie incendiarie all’interno di un cantieree. In danno di un commerciante, il tiolare di un esercizio bar-chiosco di piazza Risorgimento, sono state perpetrate minacce. Tre degli indagati sono accusati di essere i capi e i promotori dell’organizzazione, gli altri avevano ruoli esecutivi. Le ordinanze sono state eseguite nelle prime ore della mattinata. L’operazione è stata denominata “Ringo”.
La richiesta della Procura della Repubblica è stata rigettata nei confronti di altri due soggetti. L’incheista è partita oltre un anno fa e ha fatto emergere uno spaccato impotante della situazione criminale nella città. Si stava progettando anche un omicidio in danno della ex nuora di uno degli arrestati, A.A., cioè in danno di Z.R., per vendetta nei confronti della donna che ebbe un ruolo nell’omicidio dell’ex marito U.A., avvenuto nel gennaio 2009, per cui il processo si sta attualmente celebrando dinanzi alla Corte di Assise di Catania. A tale proposito, è stata ritrovata nella disponibilità dell’uomo un’arma che verosimilmente doveva servire per portare a termine l’omicidio.
L’associazione per delinquere aveva escogitato di attivare un’agenzia Multiservizi che avrebbe dovuto garantire la copertura del gruppo criminale il cui obiettivo era quello di sottoporre gli esercizi commerciali e gli appaltatori di lavori pubblici a richieste estorsive a tappeto.