Siderno (Reggio Calabria). Era il 25 ottobre 1978, trentadue anni fa. Tutta Siderno rimase scossa dall’uccisione di Angela Valerio, giovane madre di appena 24 anni. Nell’immediato indagarono i carabinieri, che subito compresero le gravi responsabilità del marito, Antonio Romanello, che fu denunciato per omicidio in stato di irreperibilità.
L’uomo, fuggì dopo avere ammazzato la moglie, facendo perdere le sue tracce. Nel 1988 Romanello fu condannato per omicidio, con sentenza passata in giudicato, a 23 anni di carcere. Dal 1990 era ricercato, anche a livello internazionale. Di lui si erano perse le tracce, ma, negli ultimi mesi, in attuazione del “modello Reggio Calabria”, voluto dal colonnello Pasquale Angelosanto, comandante provinciale dei Carabinieri, le ricerche sono state incrementate dai reparti territoriali dell’Arma, continue e sempre più pressanti sono state le mirate perquisizioni domiciliari a familiari residenti in Siderno. Probabilmente a seguito di tali pressioni, probabilmente perché ormai, a 69 anni, conta di avere raggiunto un’età incompatibile con il regime carcerario, di certo c’è che nella serata di ieri, dopo 32 anni di latitanza, Romanello ha deciso di costituirsi alla stazione Carabinieri di Siderno ed è stato associato al carcere di Locri.
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