Reggio Calabria. Cosa può succedere percorrendo a piedi e sul marciapiedi la via Spagnolio? Nulla di grave, tutt’al più si potrebbe cadere rovinosamente dentro un pozzetto profondo circa un metro e settanta, e largo quaranta centimetri. La botola aperta lascia impietriti coloro che, attenti a dove mettono i piedi, successivamente sollecitano la stampa ad intervenire. Effettivamente le numerose segnalazioni sono confermate dal sopralluogo. In via Spagnolio, ad una decina di metri dal Ponte di San Pietro, la scena è tutt’altro che rassicurante, un tombino adibito a non si sa cosa è sprovvisto del coperchio, la minaccia all’incolumità pubblica, è il caso di dirlo, è dietro l’angolo. Non è la prima volta che in città si assiste a tali scene, e c’è anche da dire che la situazione in via Spagniolio, a dire degli abitanti della zona, si protrae da circa un mese. Mette un piede nella trappola l’adulto, e si ritrova con un paio di ossa rotte, lo mette un adolescente e rischia di finirci dentro per poi chiedere aiuto, lo mette un bimbo, e potrebbe essere una tragedia. Si dice che inizialmente il pozzo pericoloso fosse stato transennato, ma, con il passare del tempo, nessuno si è più interessato all’agguato del centro città. Suscita stupore tra i residenti che neanche una delle tante transenne sparse per la città, sia stata adagiata per segnalare, o perlomeno evitare, che il malcapitato di turno ci caschi dentro. L’auspicio è che, con la solerzia fin qui dimostrata, l’assessore di competenza provveda immediatamente ad evitare che, per l’ennesima volta, i cittadini siano vittime della propria città.
David Crucitti