Vibo Valentia. Appena due settimane fa i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia li avevano arrestati con l’accusa di detenzione di arma clandestina, di munizionamento e realizzazione di discarica abusiva. I tre fratelli Greco, Domenico, Antonio e Giuseppe, rispettivamente di 77, 75 e 67 anni, sono stati ammanettati per la seconda volta dai militari della Stazione di Vibo Marina. Gli uomini della Benemerita, infatti, insospettiti da alcuni strani movimenti del gruppetto, hanno deciso di perquisire nuovamente l’abitazione di campagna in cui vivevano, scoprendo che i tre avevano provveduto a rimpiazzare le armi sequestrate e, dentro un magazzino accanto alla loro residenza, avevano realizzato un vero e proprio deposito di esplosivi. I militari hanno rinvenuto, dentro un sacco di juta dall’apparenza innocua, ben 457 ordigni esplosivi rudimentali perfettamente efficienti e pronti a detonare. Gli artificieri, intervenuti per mettere in sicurezza il materiale, hanno calcolato che, complessivamente, ci fossero ben 8 kg di polvere nera nei manufatti nascosti nel magazzino. Come se non bastasse, i carabinieri hanno anche trovato un fucile ad aria compressa di elevata potenza e con matricola abrasa ed una pistola a tamburo perfettamente funzionante con tanto di matricola punzonata. Nuovamente i fratelli Greco sono stati arrestati con l’accusa di detenzione di armi clandestine e di materiale esplodente.
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