Scilla (Reggio Calabria). La gente di Scilla, quella perbene, non ci sta. Continua a gridare rabbia, indignazione e sconcerto per la distruzione della “Santa Lucia”, l’antica imbarcazione per la pesca del pescespada data alle fiamme all’alba di martedì scorso.
L’episodio, infatti, non ha sconvolto soltanto la famiglia Alfonzetti (proprietaria della “passerella”), ma buona parte della comunità scillese, la cui sicurezza, negli ultimi tempi, è stata troppo spesso minata da atti intimidatori e criminali. Insomma è allarme ordine pubblico. Come confermato nell’ultima seduta del consiglio comunale. E adesso i cittadini si aspettano controlli più intensi ed efficaci, anche perché non sono in pochi quelli che stanno pensando di abbandonare Scilla. Cosa che non sarebbe necessaria se qualcuno imparasse “a usare le parole e non l’accendino”. L’appello è di Giusy Alfonzetti (una delle figlie del pescatore cui hanno bruciato la barca), in uno striscione attaccato a ciò che è rimasto della “Santa Lucia” e in un messaggio su Facebook. “Ciao sorellina – ha scritto Giusy rivolgendosi alla “passerella” – adesso che di te ci rimarrà soltanto un ricordo, volevamo dirti grazie per quello che sei stata per noi, perché grazie a te i nostri genitori hanno portato avanti la nostra famiglia. Oggi – ha aggiunto – nostro padre e nostra madre hanno perso una figlia … noi una sorella … qualcuno la coscienza. Imparate a usare le parole e non l’accendino”.
Grande la solidarietà espressa dai cittadini di Scilla (ma non solo) alla famiglia Alfonzetti, tant’è che si starebbe organizzando una fiaccolata di riflessione su quanto accaduto. Un’idea che piace, e molto, a Giusy Alfonzetti, secondo la quale “il modo migliore di rispondere al fuoco è con il fuoco della speranza , accendere tanti lumini per illuminare questo buio che hanno creato”.
Il “sacrificio” della “Santa Lucia”, dunque, è stato ampiamente commentato (e condannato) pure sul web. I ragazzi di Malanova.it, blog sulla “MalaInformazione” scillese, auspicano “gesti concreti, sia da parte delle istituzioni, sia da parte della comunità”, perché “non basta riempirsi la bocca di quella solidarietà di facciata, sterile e dannosa”. E poi, l’augurio di Malanova.it a Giusy, alla sua famiglia e a tutti gli scillesi. “Che non vengano a mancare mai la rabbia e il coraggio. Essi sì – è scritto sul blog – devono continuare a bruciare dentro di noi, come un fuoco: il fuoco della speranza”. A queste belle parole, Malanova ha associato un gesto concreto per sostenere gli Alfonzetti, ossia il gruppo Facebook “Io sto con la Santa Lucia”, che a pochissime ore dalla creazione conta già più di 400 iscritti. “Aiutaci a ricostruirla – si legge nella descrizione del gruppo – andiamo a pesca di civiltà. Anche con il tuo aiuto ricostruiremo la passerella più bella di prima”. Un appello, quindi, per fa sì che il signor Anfolzetti possa ritornare presto a salpare le onde del mare con la sua barca, per riprendere così l’attività che gli ha sempre dato da vivere, la pesca.
Francesca Meduri