Cotronei (Crotone). Un imprenditore è stato denunciato all’autorità giudiziaria per aver occupato un terreno demaniale in località “Cugnale Longo”, ed aver realizzato delle opere senza alcuna autorizzazione, ricadenti nella zona 2 del Parco nazionale della Sila denominata “Marchesato e Fiume Neto”, sottoposta a particolare regime di tutela dalla normativa statale e comunitaria. Gli agenti del Comando Stazione Forestale Parco di Cotronei, durante un normale controllo del territorio, hanno notato che dalla S.P. 61 si diramava verso monte un’ampia strada sterrata da poco realizzata. Da un successivo e accurato sopralluogo è stato accertamento che questa era stata costruita su un preesistente tracciato da anni inutilizzato e coperto ormai da vegetazione, mediante sbancamento con mezzo meccanico e conseguente abbattimento di alberi e arbusti. Percorrendo tutta la strada, lunga 85 metri e larga in alcuni punti più di 9 metri, gli agenti hanno notato inoltre che una vasta area sul versante di una contigua collina era stata interessata da una lavorazione che aveva trasformato il terreno in un campo da destinare alla coltivazione agricola, dove erano stati creati tre estesi gradoni per via delle accentuate pendenze. Sul posto è stato trovato l’indagato a bordo di un trattore cingolato mentre stava arando e nelle immediate vicinanze sono stati rinvenuti anche due ampi manufatti di legno, poggianti su platee di cemento armato, adibiti rispettivamente a stalla per animali bovini e a ricovero e recinto per animali da cortile. Tutti i lavori e le opere erano state realizzate in totale assenza di qualsivoglia requisito ed autorizzazione prevista, interamente su proprietà del Comune di Cotronei che è stato prontamente informato degli abusi rilevati. La strada, i manufatti e tutti i terreni interessati dagli sbancamenti sono stati sottoposti a sequestro ed affidate in custodia al medesimo imprenditore, che è stato deferito per le violazioni commesse in materia di urbanistica ed edilizia, di tutela delle aree protette e del paesaggio oltre a essere stata elevata una sanzione amministrativa di quasi € 1.000.
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