Lecce. Dalle prime luci dell’alba, la Direzione Investigativa Antimafia di Lecce, a conclusione di un’articolata indagine avviata nell’agosto del 2012, ha dato esecuzione, nella provincia di Lecce, Prato e Sassari, ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di venti soggetti, per i reati di associazione di stampo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. La misura cautelare, richiesta dal sostituto procuratore Guglielmo Cataldi, è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Lecce, Alcide Maritati.
L’operazione, denominata “Federico II”, che ha visto impiegati oltre cento uomini della D.I.A. di Lecce, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Catanzaro e Salerno, ha consentito di scompaginare due distinte organizzazioni di cui una di stampo mafioso, dedite alle estorsioni e al traffico di stupefacenti. In particolare, è stato disarticolato, un gruppo italo – albanese, che importava dall’Albania ingenti quantitativi di eroina. Inoltre, nei confronti di uno dei soggetti arrestati, nel dicembre del 2014, a seguito di una proposta di applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale avanzata dal Direttore della D.I.A., sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore stimato di oltre 600.000 euro, per i quali è già stata disposta la confisca.
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