Reggio Calabria. Beni per un valore di circa 30 milioni di euro sono stati sequestrati dal personale del locale Centro operativo Dia all’imprenditore reggino OMISSIS PER DIRITTO OBLIO ex vigile urbano. L’operazione, coordinata dal direttore della Dia reggina, colonnello Francesco Falbo, è scaturita a seguito del provvedimento emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria.
I beni posti sotto sequestro sono: quota sociale intestata a OMISSIS PER DIRITTO OBLIO ed intero patrimonio aziendale della “OMISSIS PER DIRITTO OBLIO”, operante nel comparto edilizio della produzione di calcestruzzo e lavorazione degli inerti; quota pari al 50% del capitale sociale e del patrimonio della “OMISSIS PER DIRITTO OBLIO”, operante nel settore della mediazione immobiliare; quota pari al 35% del capitale sociale e del patrimonio aziendale società “OMISSIS PER DIRITTO OBLIO” , operante nel settore edilizio; numerosi terreni e fabbricati, tra cui un palazzo ubicato in via Armo costituito da 16 appartamenti ed un locale adibito a deposito di 460 metri quadrati, una villa a tre piani con giardino sita a Gambarie, un fabbricato a tre piani ubicato al rione Sant’Anna e tre abitazioni site rispettivamente una in via Filippini e due, del tipo villetta indipendente in via Eremo Pietrastorta: 44 autoveicoli ad uso aziendale e personale; due impianti fissi per la produzione di calcestruzzo e la frantumazione degli inerti; una imbarcazione da diporto tipo “Macrida” a due motori; conti correnti bancari ed altre disponibilità finanziarie in via di quantificazione.
Il patrimonio posto sotto sequestro, secondo le indagini della Dia è di rilevante sproporzione con i redditi dichiarati ufficialmente dall’imprenditore OMISSIS PER DIRITTO OBLIO e dal suo nucleo familiare. OMISSIS PER DIRITTO OBLIO, ha intrapreso l’attività imprenditoriale nel settore edilizio agli inizi degli anni ’80. L’imprenditore è sospettato di essere contiguo alle ‘ndrine, tra le quali la cosca Araniti del rione Sambatello, Audino del rione San Giovannello, Libri e Serraino storicamente annoverate tra le più temibili del comprensorio cittadino.