“Non più elemosine per tenere in vita enti privi di funzioni, ma pochi e specifici compiti da assolvere per salvaguardare, valorizzare e mantenere i territori montani, nei quali sono collocati oltre il 70% dei Comuni e nei quali vivono circa un terzo dei cittadini calabresi”. E’ quanto chiederanno oggi i rappresentanti delle Comunità Montane calabresi che incontreranno il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova e i capigruppo consiliari. Sul tavolo di confronto soprattutto, la grave situazione finanziaria che gli enti stanno affrontando a causa dei tagli dei fondi statali. Una crisi finanziaria tale, spiegano, che ”impedisce la predisposizione dei bilanci e mette a rischio persino il pagamento degli stipendi ai dipendenti, quasi tutti assunti dalla Regione con la legge 285/78, e poi assegnati alle Comunità montane”.
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