![lucano-dco Domenico Lucano](http://www.newz.it/wp-content/uploads/2009/03/lucano-dco.jpg)
La legge regionale della Calabria sull’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati politici come modello da seguire in tutt’Italia e riferimento per una legge nazionale. L’importante riconoscimento è arrivato ieri a Roma al presidente della Regione Agazio Loiero dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, l’Unhcr. “Abbiamo sempre creduto in questa politica che mira a trasformare la presenza degli immigrati e dei rifugiati – ha detto Loiero – in un’opportunità per il territorio, quella della crescita economica e del ripopolamento dei centri storici abbandonati. Lo spopolamento dei nostri paesi è un dramma, perché è perdita di identità e memoria”. Il presidente della Regione si è soffermato sull’esperienza di integrazione portata avanti nella Locride, e in particolare nei tre comuni di Riace, Caulonia e Stigliano. “Con la legge regionale abbiamo dato incentivi a quei progetti che includono i rifugiati. La Calabria è fatta per il 90% di montagne e colline, un territorio dunque che tende allo spopolamento. Con questa legge ristrutturiamo i borghi, diamo incentivi all’edilizia popolare, utilizzando i fondi europei”. Una politica di accoglienza, dunque, che vede nell’immigrato una risorsa, non un costo sociale da mantenere, e soprattutto una persona da inserire nella società attraverso il lavoro. “Questo modello calabrese di legge che coniuga lo sviluppo delle comunità locali con l’integrazione dei rifugiati – ha detto Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – è assolutamente da imitare, da riprodurre e portare come esempio”. Parole di elogio sono state espresse anche da Laurens Jolles, rappresentante regionale in Italia dell’agenzia delle Nazioni Unite. “L’integrazione è molto importante, e viene dopo l’accoglienza – ha commentato – e la Calabria con la sua legge regionale che integra i rifugiati politici è un ottimo esempio e noi speriamo vivamente venga preso come punto di riferimento per una legge nazionale. In alcuni comuni, come Riace, le scuole non sono state chiuse proprio grazie alla presenza di piccoli rifugiati, perfettamente integrati”. Il presidente Loiero è tornato sull’esperienza dei comuni calabresi. “Voglio precisare che si tratta di una legge regionale votata anche dal centro destra, all’unanimità, quindi in essa non c’è niente di ideologico – ha aggiunto – pensiamo che tra i primi comuni che hanno deciso di attuarla c’è Stigliano, amministrato dal centro-destra”. Il presidente della Regione è tornato poi sull’opportunità di simili politiche sull’immigrazione. “Gli indicatori demografici ci dicono che tra 25 anni il 30% della popolazione sarà ‘meticcia’. Noi siamo per l’integrazione, guardiamo al futuro e pensiamo alle generazioni che verranno”. Loiero ha voluto poi concludere sottolineando come l’immigrazione si possa intendere e vivere in tanti modi diversi. “Il tema della sicurezza da alcune politiche viene strumentalizzato, e si instilla nella popolazione la paura dell’altro”. E la Calabria? “Da noi c’è meno paura dell’altro. I figli dei rifugiati accolti nei nostri paesi parlano perfettamente il calabrese. I flussi migratori vanno governati non incutendo paura ma con la sapienza delle proprie leggi”.
Ufficio stampa Regione Calabria