Ero stato facile profeta quando, alcuni giorni fa, replicando di getto ad alcune sue discutibili considerazioni, On.le Avvocato Naccari, avevo previsto che proseguendo su quello stesso crinale si sarebbe finito per danneggiare il PD, la sua immagine pubblica e la credibilità stessa del partito, francamente messa a dura prova, come negarlo, dalle fatiche mediatiche di questi giorni e dagli insopportabili attacchi personali rivoltimi dai suoi.
Le avevo chiarito fin dall’inizio, per la verità, che a questo gioco al massacro non mi sarei prestato e, le ribadisco con ancora più convinzione oggi, che non intendo in alcun modo prestarmici. Nei mesi che decorrono da quel fatidico venticinque gennaio scorso, in cui migliaia di persone nella nostra provincia hanno rimesso la loro fiducia nelle mani del PD, confermandone il sostegno anche in occasione delle scorse elezioni europee, c’è chi ha creduto e crede fermamente che tuttora questo nuovo soggetto politico possa rappresentare la parte migliore della città e della provincia di Reggio Calabria.
Ed è proprio per far si che questo legame di fiducia e di consenso non si infranga, abbiamo lavorato con fatica e senza sosta alla costruzione di un partito nuovo, radicato nei territori, che avesse una classe dirigente realmente rappresentativa e capace di proporre politiche serie e credibili nell’interesse esclusivo della comunità. Abbiamo sudato, pur senza il contributo suo e del suo gruppo, le proverbiali sette camice per dare slancio ai quasi 100 circoli in provincia ed ai 15 che operano in città. Abbiamo rimesso in piedi il PD e mosso passi importanti, tra i quali, sicuramente il più significativo è stato quello che ha consentito di inserire Reggio tra le 10 Aree metropolitane d’Italia.
Accanto a me in questi mesi i suoi non si sono mai visti, mentre è cresciuta una nuova classe dirigente, affiancata da energie solide e sperimentate, da segretari di circolo eletti con le primarie, da nuovi dirigenti provinciali, da una brava e competente Coordinatrice dell’Unione cittadina, coadiuvata da un esecutivo molto valido. Da ultimo, abbiamo dotato la Federazione di un nuovo strumento operativo provinciale, composto da personalità competenti e conosciute, affiancate da energie giovani e del tutto nuove, da sperimentare sul campo con la misura del lavoro quotidiano sul territorio. Votando negli organismi provinciali sempre in sintonia e, spesso, all’unanimità.
Insomma, abbiamo messo in pista il PD. Un’organizzazione di stampo “giapponese”? Faccia lei, ma sicuramente è quella che serve oggi e che riconsegna ai cittadini un partito vero e solido, superando le macerie del partito liquido di veltroniana memoria di cui speriamo si perda rapidamente ogni traccia.
Vede, Onorevole, chi le scrive non si vede affatto per questo un superman, tutt’altro. Chi le parla si ritiene una persona assolutamente normale, dignitosa, testarda, laboriosa questo si, che guida un’autovettura usata ma ben tenuta, che abita in un appartamento in affitto e che manda le figlie alla scuola pubblica, che fa – o tenta di fare – le proprie vacanze al mare con la famiglia non troppo lontano da casa, non si sa mai. Se vuole, uno come tanti, o – come ama recentemente apostrofarmi – una “figurina” come altre. Gli amici ed i compagni di A Testa Alta mi hanno proposto, quelli del Pdm hanno creduto in me e, tutti assieme, mi hanno ritenuto in grado, nonostante la sua opinione, di rimettere in moto, con l’aiuto di molti, il PD nella nostra provincia. Ci stiamo provando in uno sforzo collettivo che si tenta di fermare con un’imboscata agostana, fatta di attacchi ingiusti e critiche personali come quelle che ha riservato a me ed al partito in questi giorni, attacchi gravi non solo e non tanto perché colpiscono una persona nella sua dignità, ma perché gettando fango sul tutto il partito e su chi vi si riconosce.
Certo, come tutte le persone normali ho un lavoro, sono un avvocato e, fino alla conclusione della corrente legislatura regionale, farò il Capo di Gabinetto del Presidente del Consiglio regionale. Lei curiosamente se ne avvede solo oggi, ma è così dal 2005 in poi. Questo si, lo debbo alla fiducia ed alla stima riservatami dal Presidente Bova, che credo, molto modestamente, di aver almeno in parte ripagato, svolgendo con moderazione e rifuggendo ogni faziosità, una funzione delicata al servizio dell’intera Istituzione regionale.
Forse non sa, Onorevole, che nella mia famiglia i valori del servizio disinteressato verso il proprio Paese e le Istituzioni rappresentative del popolo è parte del suo codice genetico. Mio nonno era un ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, mio Zio un Generale dell’Esercito italiano al servizio al fronte. La stessa dedizione appresa da mio padre medico di un piccolo centro in provincia e quella che mi ha insegnato mia madre ed i miei familiari, l’ho sempre messa nelle cose che faccio, tentando di farle tutte al meglio e fino in fondo.
Così, sto cercando di fare nella mia funzione di segretario provinciale del PD, con disinteresse e rispetto delle regole e dei principi democratici. Proseguirò nel mio lavoro fino a quando avrò la fiducia degli amici e dei compagni che mi hanno votato, cercando di circondarmi delle persone giuste, di quelle cioè che hanno veramente a cuore le sorti del PD, facendo di tutto per non prestare il fianco, nemmeno involontariamente, a qualsiasi ulteriore polemica sterile e distruttiva.
Avv. Giuseppe Strangio, Segretario provinciale del PD