Io sono una di quelli che ha creduto e crede nel progetto cresciuto sulle radici dell’Ulivo, una di quelli che pensa che il Partito Democratico sia la più grande intuizione degli ultimi venti anni. La falsa partenza del 14 ottobre 2007 ci ha consegnato una forza politica accentrata ed aleatoria, una forza politica che ha sbagliato molto e fatto poco, molto poco rispetto a quello che era stato annunciato. Una forza politica così concepita non ha fatto altro che facilitare la caduta del governo Prodi e l’ingresso di un governo di centrodestra sempre più devastante e nordista. Questo è potuto accadere perché quell’idea di Partito Democratico non ha svolto un paziente lavoro di radicamento, non si è rivolto con concretezza ai ceti popolari, alle categorie produttive. Non è riuscita a costruire una organizzazione plurale ed aperta in grado di coinvolgere i quasi quattro milioni di cittadini che hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre, deludendoli. Il 25 gennaio scorso nella nostra Provincia e nella nostra città con le primarie ci siamo dati finalmente un’impostazione politica ed organizzativa concreta. La componente “A Testa Alta” ha addirittura conquistato la maggioranza assoluta. 18.000 persone hanno democraticamente eletto il Segretario Prov/le, Avv/to Giuseppe Strangio, i componenti l’Assemblea Provinciale ed i Segretari degli oltre 100 circoli. Il ricambio generazionale, così tanto enfatizzato dai tanti, è sotto gli occhi di tutti: basta pensare alla giovane età del Segretario Prov/le e della Coordinatrice della città, prof.ssa Consuelo Nava. Adesso che ci siamo veramente, che sappiamo chi siamo, quanti siamo, io credo che non possiamo e non dobbiamo fermarci, nemmeno davanti a quelli che hanno tirato fuori la lente di ingrandimento sul lavoro che fin qui abbiamo fatto. Stiamo lavorando alacremente al nostro 1° congresso, un congresso finalmente e veramente fondativo. Un congresso che dovrà essere l’occasione per rimettere a punto il progetto del Partito Democratico, il progetto di un partito capace di costruire un’alternativa alla destra. Sono d’accordo con Bersani quando mette in evidenza che la vera questione di fondo non è se essere un partito vecchio o un partito nuovo, ma se essere davvero un partito. Un partito viene riconosciuto nel Paese soltanto se è un partito organizzato in strutture presenti in ogni comune e quartiere, nei luoghi di lavoro e di studio. E’ riconosciuto da quelli che rappresenta ed allo stesso tempo è capace di riconoscere altre forze sociali con cui fare un percorso comune, nel rispetto della reciproca autonomia. Un partito è quello nel quale la sovranità appartiene agli iscritti, ai quali sono riconosciuti diritti fondamentali come la partecipazione alle decisioni ai vari livelli. E’ solo così che il PD potrà diventare un partito Nazionale organizzato su base federale, che è proprio quello che serve all’Italia ed a noi calabresi in particolare. Mi convince appieno Bersani quando dice che l’Italia dovrà diventare un Paese meno diseguale con una moderna rete di sicurezza sociale, quando dice che l’Italia deve ripartire dalla riduzione delle disuguaglianze, dalla liberazione del merito; quando pone come obiettivo principale la riforma del welfare; ed individua in uno dei punti di partenza l’innalzamento della qualità dei servizi in modo da offrire alle donne una base sicura per affrontare la loro vita, dal lavoro alla maternità, all’istruzione, alle relazioni sociali, in modo da promuovere la piena e buona occupazione femminile superando il divario con gli altri paesi Europei. Altro punto, secondo me, molto importante l’istituzione di un sostegno al reddito per chi non trova o ha perso il lavoro. Con questi cardini il Partito Democratico potrà avere tutti i presupposti per essere veramente un partito popolare. Come Bersani mi voglio riconoscere in “quell’identità del cattolicesimo democratico e socialista le cui radici ci hanno insegnato che se partiamo dagli ultimi, dai più deboli e sfortunati, saremo capaci di costruire una società migliore per tutti, solidale ed aperta”. Per questo il 25 ottobre sosterrò Carlo GUCCIONE, segretario regionale del Partito Democratico calabrese: con lui inizieremo dal Sud.
Franca MILAZZO, Direzione Prov/le PD, Coordinamento Progetto Donna Regione Calabria – CPO Comune Reggio Calabria