Cosenza. Nella mattinata di ieri, in Cosenza e Provincia, il Nucleo investigativo carabinieri, nell’ambito del procedimento “Anaconda”, ha dato esecuzione al provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso il 21/01/2009 dalla 2ª Sezione penale del Tribunale di Catanzaro e reso esecutivo il 17/09/2009 a seguito del pronunciamento della Suprema Corte. In particolare gli ermellini hanno respinto il ricorso presentato dal collegio difensivo degli indagati avverso la sentenza del Tribunale di Catanzaro (2ª Sez.) che, adito dai pm titolari dell’inchiesta, aveva confermato la sussistenza delle esigenze cautelari in ordine ai reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, usura e riciclaggio di denaro, disponendo la custodia in carcere di nove persone.
L’indagine, avviata dal Nucleo investigativo carabinieri nel gennaio del 2006, ha permesso di disarticolare un sodalizio mafioso operante nel cosentino, con base nel quartiere S. Vito e capeggiato da un uomo, dedito all’usura, estorsioni, riciclaggio ed a cui è attribuita la responsabilità dell’omicidio Cerminara. Una decima persona risulta ancora da ricercare.