Reggio Calabria. Una truffa di notevoli proporzioni ai danni dell’Afor Calabria è stata scoperta dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che hanno operato nell’ambito di un’indagine loro delegata dal sostituto procuratore Sara Ombra, che indaga nei confronti di personale dell’Oti in servizio presso la Direzione Provinciale Afor di Reggio Calabria.
Le indagini hanno consentito di acclarare che nel sistema informatico dell’Azienda erano stati inseriti “ad hoc” dei dati falsi che, ovviamente, non hanno poi trovato rispondenza nella relativa documentazione amministrativo-contabile.
In particolare l’attenzione degli investigatori si è rivolta proprio all’attività degli addetti al servizio Ced e, segnatamente, nei confronti di due Oti-Ufficio: rimosso per oblio, rimosso per oblio, i quali, attraverso i supporti informatici di pertinenza dell’ufficio e di cui avevano la piena disponibilità in funzione delle loro mansioni (infatti erano incaricati di elaborare le buste paga dei dipendenti), inserendo dei dati falsi, come provenienti dalla Direzione Provinciale Afor, avevano fatto risultare per anni la percorrenza di un numero di chilometri maggiore rispetto all’effettiva distanza tra la loro residenza e la sede di servizio e dichiarando falsamente di risiedere nei comuni di Bianco ed Africo; il tutto finalizzato al percepimento di una maggiore indennità chilometrica rispetto a quella prevista dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. Lo “stratagemma” aveva consentito loro di procurarsi un notevole profitto ai danni dell’Afor, quantificato in circa 100 mila euro.
L’Ufficio del gip, nella persona del dr. Filippo Leonardo, concordando pienamente sull’esito delle indagini condotte dal personale della Polizia Giudiziaria della Procura e condividendo integralmente la richiesta avanzata dal pm Ombra, ritenendo pienamente configurabile il reato di truffa informatica, ha applicato nei confronti dei due impiegati Oti la misura cautelare degli arresti domiciliari disponendo, altresì, quale equivalente dell’illecito profitto per i reati commessi, il sequestro preventivo dei beni, dei conti correnti, degli immobili di proprietà dei due arrestati nonché delle loro autovetture.
L’operazione di polizia giudiziaria è stata portata a compimento nella mattinata del 7 novembre scorso da parte di personale della Sezione P.G., con l’ausilio nella fase esecutiva dei provvedimenti, del personale della locale Compagnia Carabinieri. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati posti a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente.