Reggio Calabria. “Zecche Raus! Raus!”. Sul muro del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, ieri mattina, è apparso un volantino con farneticanti intimidazioni lanciate all’indirizzo del Centro sociale “Angela Cartella” di Gallico. Il manifesto, composto da quattro fogli formato A4 tenuti insieme con lo scotch, è un concentrato di beceri insulti. In ognuno dei 4 fogli vi sono attacchi di natura politica di matrice eversiva nei confronti del centro sociale occupato e dei suoi simpatizzanti di estrema sinistra.
Nel primo foglio, con molto poco gusto tipico di queste manifestazioni di stupidità e intolleranza, viene scomodato il nome di Carlo Giuliani, il manifestante rimasto ucciso negli scontri del G8 a Genova. Un altro foglio, recante il divieto d’accesso sul simbolo di falce e martello, incita alla chiusura del centro sociale “vergogna nazionale”. Un terzo foglio reca invece una foto del periodo fascista, con una persona incappucciata impiccata perché “aveva tentato con le armi di colpire la Decima”, e sotto la foto l’avvertimento “questa è la fine che faranno tutti i compagni”, accompagnata dall’effige di una croce celtica, simbolo utilizzato dalle frange extraparlamentari di estrema destra.
L’ultimo dei 4 fogli, invece, tra grossolani errori ortografici come “disisfettazione” è un concentrato di idiozia che, nelle intenzioni di chi lo ha vergato, voleva essere perfino umoristico: “per la gioia di tutti i reggini è morto il Csoa Cartella – ne danno il grande annuncio la gente che ama patria, famiglia, onore! – i funerali si terranno presso la discarica comunale di R.C. alle ore 00,00 – dopo la sepoltura e la disisfettazione feste e bevute a volontà. – insieme a questa feccia verranno tumulati nei sacchi neri tutti i rossi rimasti in giro e gli anarco “conigli” – zecche Raus! Raus!”.
Sul posto sono intervenuti i militari dell’Arma del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia cittadina, diretto dal tenente Francesco Rampielli con il coordinamento del capitano Nicola De Tullio. I carabinieri hanno sequestrato il manifesto ed hanno avviato indagini per risalire all’indentità dei responsabili. Neo-nazisti o il prodotto di qualche adolescente imbecille in crisi d’identità? Di sicuro “neo-stupidi” crescono.